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Nel mentre prosegue l’avanzata russa ad Est. L’Ue promette nuove armi a Kiev e Mosca chiama volontari siriani

Un incontro tra il presidente russo, Vladimir Putin, e quello ucraino, Volodymyr Zelensky, è "concettualmente possibile", ma le diplomazie dei due Paesi dovrebbero prima preparare il terreno in maniera che il faccia-a-faccia porti a risultati. A dirlo è stato stamani il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. "Nessuno esclude un possibile incontro tra Putin e Zelensky. Sì - ha detto rispondendo alle domande dei giornalisti - in effetti è concettualmente possibile, ma delegazioni e ministri dovrebbero fare prima il loro lavoro affinché un incontro e una conversazione tra i presidenti non siano un obiettivo in sé ma si incontrino per ottenere risultati". "La posizione russa - ha aggiunto Peskov, nel consueto briefing giornaliero con la stampa - è ben nota, è chiaramente formulata e trasmessa ai negoziatori ucraini e stiamo aspettando una controrisposta". I propositi di cercare un dialogo sembrerebbero essere concreti nonostante l’operazione militare russa si sia intensificata in queste ore in Ucraina verso Est con un raid sulla città di Lutsk, dove tre missili hanno colpito l'aeroporto. Missili e cannonate di lungo raggio e ad alta precisione segnalati anche su Ivano-Frankivsk, un centinaio di chilometri a sud di Leopoli. Nel frattempo Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO, ha ribadito che la NATO “non vuole una guerra aperta con la Russia”. "Abbiamo la responsabilità di impedire che questo conflitto (tra Russia e Ucraina, ndr) si intensifichi oltre i confini dell'Ucraina e diventi una guerra aperta tra Russia e Nato", ha detto Stoltenberg all’agenzia Afp parlando a margine del Forum Diplomatico organizzato dalla presidenza turca ad Anthalya. Tornando sul piano militare, l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera dell’Unione Europea Josep Borrell, ha annunciato che l’Ue raddoppierà il sostegno militare all'Ucraina con lo stanziamento di altri 500 milioni di euro. Al contempo il Cremlino ha reso noto che  miliziani siriani (ma non solo) potranno essere coinvolti nel combattimento per la Russia in Ucraina. La notizia è stata emanata dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, rispondendo a una precisa domanda, dopo che il presidente Vladimir Putin si è detto favorevole a un piano per inviare volontari. Peskov ha spiegato ai giornalisti che il ministro della Difesa russo sta rispondendo direttamente "a cittadini siriani e di altri Paesi" mediorientali che vogliono combattere in Ucraina. Nel mentre che i torni continuano ad accendersi tra le parti, sullo sfondo sono i civili ad avere la peggio. Secondo l’ONU sono ormai più di 2,5 milioni le persone fuggite dall'Ucraina dall'inizio dell'invasione russa, il 24 febbraio. Le cifre sono dell'Alto commissario Onu per i rifugiati, Filippo Grandi. "Il numero di rifugiati provenienti dall'Ucraina ha tragicamente raggiunto i 2,5 milioni", ha scritto in un tweet. "Riteniamo inoltre che due milioni di persone sono sfollate all'interno dell'Ucraina".

Foto: it.depositphotos.com

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