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Procede l'avanzata russa, preso il totale controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia

Il vice primo ministro ucraino, Iryna Vereschuk (in foto), ha confermato stamani la dichiarazione di cessate il fuoco a partire dalle 09:00 ora locale (07:00 GMT) e l'apertura di nuovi corridoi umanitari nel Paese per evacuare la popolazione civile. I corridoi umanitari sono: Energodare - Zaporozhye; Sumy - Poltava; Mariupol - Zaporozhye; Volnovakha-Pokrovsk. Secondo Vereschuk, il cessate il fuoco sarà in vigore dalle 9:00 alle 21:00 questo mercoledì (ora locale). Il quartier generale del coordinamento interdipartimentale russo per la risposta umanitaria in Ucraina ha annunciato martedì che Mosca ha dichiarato un "regime di silenzio" (cessate il fuoco) a partire dalle 07:00 GMT di mercoledì e che è disposta a facilitare i corridoi umanitari in diverse aree dell'Ucraina.
Allo stesso modo, Mosca, come ha affermato il quartier generale umanitario russo, propone di stabilire una comunicazione continua tra la parte russa e quella ucraina per scambiare informazioni sull'andamento dell'evacuazione della popolazione.
Procede, intanto, l'avanzata dell'esercito russo nel Paese. La Guardia nazionale ha annunciato di aver preso il totale controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia, già conquistata alcuni giorni fa. Secondo quanto riferito da fonti russe, le 240 persone responsabili della sicurezza dell'impianto avrebbero deposto le armi. Notizie che troverebbero conferma anche nelle parole del ministro dell'Energia ucraino, Herman Halushchenko, che ha denunciato episodi di presunte torture nei confronti del personale da parte delle forze armate russe. "Secondo le informazioni in nostro possesso - ha scritto su Facebook -, gli occupanti hanno costretto la dirigenza a registrare un messaggio per utilizzarlo a fini propagandistici. Il personale è fisicamente e psicologicamente esausto".
Sul piano diplomatico sembra invece in salita il tentativo da parte degli Stati Uniti di coinvolgere i leader di fatto di Arabia Saudita ed Emirati Arabi per costruire una coalizione internazionale per sostenere Kiev e frenare i prezzi del petrolio. Secondo il Wall Street Journal, infatti, il principe saudita Mohammed bin Salman e lo sceicco degli Emirati Mohammed bin Zayed al Nahyan hanno rifiutato di parlare con Biden nelle ultime settimane, delusi dal debole supporto Usa nella guerra in Yemen e preoccupati dall'accordo sul nucleare iraniano. E intanto anche Condè Nast, editrice di numerose riviste di spicco come Vogue, GQ, Architectural Digest e Glamour, ha deciso di sospendere le sue pubblicazioni in Russia dicendosi "scioccata e orripilata dalla tragedia della crisi umanitaria". Il comunicato cita le nuove leggi sulla censura del governo russo, che "rendono impossibile continuare in questo modo".

Foto © Imagoeconomica

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