"In merito alla discussione sulla nomina dei vertici del Dap mi auguro che nella lotta alla mafia, che vede nella tenuta del regime carcerario duro per i boss uno dei suoi cardini, non si arretri di un millimetro. Qualunque tentennamento nell'applicazione rigorosa di norme che sono costate la vita a uomini delle istituzioni come mio fratello sarebbe un segnale pericolosissimo che sarebbe interpretato dalle mafie come un grave indice di debolezza". Sono state queste le parole di Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone e presidente della Fondazione che del fratello porta il nome, a proposito delle polemiche seguite al cambio di vertice al dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria. "Ringrazio quelle forze politiche che con forza ribadiscono la necessità di difendere un'applicazione rigorosa del 41 bis e le conquiste ottenute nella lotta contro Cosa nostra”, ha continuato, aggiungendo che, “il nostro Paese si accinge a celebrare il trentesimo anniversario delle stragi di Capaci e via D'Amelio, un anniversario di cui a parole tutti riconoscono l'importanza. Ci auguriamo che alle dichiarazioni seguano i fatti e che le istituzioni e la politica siano coerenti e dimostrino con azioni concrete il loro impegno contro le mafie".
Foto © Imagoeconomica
ARTICOLI CORRELATI
Provoca oggi e provoca domani, la ministra Cartabia rischia di fare pastrocchi
di Saverio Lodato
Ancora fandonie sul processo Trattativa nel nuovo libro di Carlo Nordio
di Giorgio Bongiovanni
Al Dap un giudice contro il 41 bis? La ministra Cartabia ci pensa
di Giorgio Bongiovanni
Dap: Lega e M5S contro Cartabia per la nomina del giudice che vuole allentare il 41bis
Renoldi al Dap, Salvatore Borsellino: ''Così si pagano ultime cambiali della Trattativa''
Nomina vertici Dap, Maria Falcone: ''Sul 41-bis non si arretri di un millimetro''
- Dettagli
- AMDuemila