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Gl interventi di Andrea Colletti e Mattia Crucioli alla Camera e al Senato

Mentre il governo Draghi, appoggiato pienamente dalle principali forze politiche, esprimendosi sull’attuale crisi in Ucraina ha rivolto attacchi contro la Russia e nemmeno una parola contro la NATO, (di cui l'Italia è Stato membro), che ha provocato oggettivamente la Russia con le sue mire espansioniste, in Parlamento c’è chi, come Alternativa, si discosta da questa narrativa unilaterale. “È necessaria una ferma condanna per l'attacco che la Russia ha portato sul suolo Ucraino con la perdita di vittime civili, inermi e innocenti”, ha detto alla Camera il Deputato Andrea Colletti. “Ma è altrettanto importante fermarci a riflettere su come siamo arrivati a questo punto. Noi subiamo ancora i nefasti momenti della guerra fredda. La Nato, invece di essere smantellata, è stata estesa verso est. Attualmente gli Stati Uniti e Regno Unito hanno interessi contrapposti rispetto all'Unione Europea, soprattutto rispetto all'Italia”. “Rispondere agli attacchi con altrettante azioni militari - ha concluso - sarebbe un grave errore di valutazione che porterebbe conseguenze devastanti”.


crucioli mattia video


Della stessa idea è il senatore Mattia Crucioli, che in Senato ha detto che “la strada imboccata dalle potenze occidentali e dalla Russia porta all'olocausto nucleare”. “L’Italia resti fuori dalla guerra e chieda all'Europa di non seguire gli Stati Uniti nell'escalation cui conducono l'invio di truppe e armi e sanzioni estreme. Dopo, sarà inutile discutere di ragioni e torti". “Fermiamoci in tempo”, ha concluso. Qualche giorno fa, sempre Crucioli, intervenendo in Aula dopo l’informativa urgente di Mario Draghi sull’Ucraina, ha affermato: "Signor presidente, lei non è stato oggettivo evidenziando le responsabilità russe ma tacendo quelle della Nato. In quei territori la guerra è già presente dal 2014, piovono bombe che hanno provocato più di 14 mila morti. Allora mi chiedo perché non ha citato questi dati che sono l'antefatto della crisi di ora?". Crucioli aveva quindi aggiunto: "Non si può condannare l'invasione della Russia senza condannare anche le violenze subite dalla popolazione che chiedeva indipendenza. La guerra va condannata sempre e non solo quando fa comodo e bisogna reagire subito". Quindi rivolgendosi al presidente del Consiglio, ha concluso: "La invito a recuperare autonomia di giudizio per ponderare meglio la posizione dell'Italia che secondo me dovrebbe essere fondata su tre punti: chiedere un cessate il fuoco immediato, dire no all'invio di nostre truppe al confine e un fermo diniego a sanzioni che sarebbero deleterie per i cittadini italiani già stremati dalla crisi economica".

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