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Al consiglio di sicurezza la Russia mette il veto alla risoluzione che deplora l'invasione

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in un'intervista a Bryan Tyler Cohen, ha parlato esplicitamente per la prima volta di terza guerra mondiale come alternativa all'imposizione di dure sanzioni alla Russia. "Ci sono due opzioni: o la terza guerra mondiale o far pagare" un prezzo alto alla Russia, ha affermato il presidente. "Queste sanzioni sono le più ampie della storia dal punto di vista economico e politico", ha aggiunto precisando che il suo obiettivo finora è stato quello di tenere la NATO unita. Vladimir Putin sta "producendo l'effetto opposto di quello che voleva", ha messo in evidenza il presidente americano osservando come Putin pensava di poter dividere gli alleati. "La Russia pagherà un prezzo alto", ha aggiunto. Nel frattempo il portavoce del ministero della Difesa russo ha annunciato che le truppe di Mosca allargheranno l'offensiva in Ucraina "da tutte le direzioni”. Sul punto, secondo il Pentagono, la Russia ha inviato decine di migliaia di truppe in Ucraina nelle ultime 24 ore. Sempre secondo il Pentagono, Vladimir Putin avrebbe chiamato anche i riservisti per l'invasione. Nel mentre a Kiev, il sindaco Vitali Klitschko, ha annunciato il coprifuoco in città dalle 17 alle 8. "Chi sarà trovato in strada sarà trattato da nemico”, ha affermato. Ma mentre l'operazione russa in Ucraina continua, Zelensky lancia appelli a vertici Ue e capi di Stato affinché il suo Paese venga accolto nell'Unione e le banche russe vengano escluse dalla piattaforma 'Swift'.

La risoluzione ONU bocciata
Nel frattempo che Mosca resta isolata dal mondo occidentale, il Consiglio di Sicurezza dell'Onu non riesce ad essere compatto. Come previsto, la Russia ha posto il veto alla risoluzione che deplora l'invasione dell'Ucraina e vuole fermare immediatamente l'operazione militare.
La Cina si è astenuta e con lei anche l’India, dopo vari tentennamenti. Lo stesso hanno deciso gli Emirati Arabi Uniti.  La delibera riaffermava la sovranità dell'Ucraina ma la parola 'condanna' è stata sostituita da 'deplora’, ed è stato anche cancellato un riferimento al capitolo 7 della Carta delle Nazioni Unite, che consente ai membri di intraprendere un'azione militare per ristabilire la pace.
La Russia, che attualmente detiene la presidenza di turno del Consiglio di Sicurezza, probabilmente dovrà sostenere un voto simile anche di fronte l'Assemblea generale dell'Onu, formata da tutti i 193 Paesi membri. Siccome in quel caso non avrà il potere di veto, è molto probabile che dinanzi all'Assemblea la risoluzione riesca a passare con ampio margine. Una situazione simile a quella del 2014 per il voto di condanna per l'annessione della Crimea, condanna che fu sostenuta dal voto di 100 Paesi. Anche in quel caso Mosca pose il veto in Consiglio di Sicurezza: 13 Paesi votarono la condanna e la Cina si astenne. Dopo la votazione, dura è stata la condanna espressa dal Segretario Generale dell’Onu, Antonio Guterres, secondo il quale “le Nazioni Unite sono nate durante una guerra per mettere fine a una guerra ma oggi quell'obiettivo non è stato raggiunto”. “Non dobbiamo arrenderci”, ha detto sottolineando che “si deve dare un'altra possibilità alla pace. I soldati devono tornare nelle loro caserme. I leader devono tornare sulla strada del dialogo”.

Foto © Imagoeconomica

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