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A Kiev migliaia di persone in fuga, Zelensky chiama cittadini alle armi e invoca legge marziale

Il ministero della Difesa russo ha dichiarato stamani che le forze armate sono riuscite a disabilitare 74 strutture dell'infrastruttura militare ucraina dopo i loro attacchi. Si tratta di 11 aeroporti, 3 posti di comando, un posto operativo della Marina ucraina e 18 stazioni radar dell'S-300 e del Buk - Complessi di difesa aerea M1. Abbattuti, inoltre, ha affermato il portavoce del ministero Igor Konashenkov, un elicottero da combattimento e 4 droni Bayraktar TB2.
Konashenkov ha indicato che "soprattutto i gruppi nazionalisti armati stanno resistendo" nelle regioni in cui sono in corso i combattimenti. Nel frattempo, i membri delle Forze armate ucraine "cercano di evitare scontri e concordano corridoi per l'uscita disarmata dall'area di operazione".
A detta del portavoce, il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu ha incaricato di trattare l'esercito ucraino con rispetto. "L'ordinanza sottolinea: ‘Tenendo conto che i militari delle Forze armate ucraine, a differenza dei nazionalisti, hanno prestato giuramento al popolo ucraino e hanno obbedito agli ordini, pertanto vanno trattati con rispetto. Elaborare la creazione di corridoi di sicurezza per la partenza dal Paese di militari che hanno deposto le armi nelle regioni in cui si stava svolgendo l'operazione", ha detto Konashenkov. A Kiev, nel frattempo, dopo che l'attacco russo ha preso il via, risuonano le sirene per possibili bombardamenti. La popolazione è stata invitata a recarsi nei rifugi antiaerei. Ai benzinai ci sono code lunghe, come in banca e nei supermercati. In fuga migliaia di cittadini. "State calmi e state a casa", ha detto il presidente ucraino Zelensky alla popolazione alla quale ha annunciato l'introduzione della legge marziale. Sempre Zelensky ha chiamato i cittadini alle armi. “Il futuro del nostro popolo ucraino dipende da ogni cittadino - ha affermato Zelensky -. Tutti coloro che hanno esperienza di combattimento e possono unirsi alla difesa dell’Ucraina devono recarsi nei centri appropriati. Il ministero degli affari interni coinvolgerà i veterani nella difesa dello stato”. Il presidente ucraino ha poi aggiunto che è già iniziata la fornitura di armi a tutti i cittadini che decidono volontariamente di combattere. Ha inoltre invitato i connazionali ad aderire alla donazione di sangue per i militari feriti durante i combattimenti.

L'UE prepara sanzioni, Pechino con Mosca
In queste ore frenetiche la Commissione Europea, tramite la presidentessa Ursula Von der Leyen, accompagnata dall'Alto Rappresentante dell'Unione Europea (Ue) per gli Affari Esteri, Josep Borrell, ha condannato l"'aggressione senza precedenti", minacciando l'irrogazione di "sanzioni massicce" contro Mosca.
"Congeleremo le attività russe nell'UE e fermeremo l'accesso delle banche russe al nostro mercato finanziario", ha aggiunto Von der Leyen. Questa azione, secondo il commissario, mira a "prendere un pesante tributo sulla capacità del Cremlino di finanziare la guerra".
Dura condanna al governo russo arriva anche dalla Spagna. Da parte sua, il presidente Pedro Sánchez, ha scritto questa mattina sul suo profilo Twitter ufficiale che il suo governo "condanna l'aggressione della Russia contro l'Ucraina ed è solidale con il governo e il popolo ucraino". Inoltre, ha annunciato di essere in "stretto contatto" con i membri dell'Unione Europea (UE) e della NATO per "coordinare" una risposta.
Dopo la riunione del Consiglio di sicurezza nazionale, Sánchez ha rilasciato una dichiarazione in cui ha assicurato che "le violazioni contro il diritto internazionale e contro la sovranità e l'integrità territoriale di terzi non possono rimanere impunite", oltre ad avvertire che la situazione avrà conseguenze economiche, soprattutto nei mercati dell'energia. Allo stesso modo, o quasi, si è espresso il primo ministro della Francia, Emmanuel Macron, che nelle ultime settimane ha optato per una soluzione negoziata della crisi recandosi in Russia, diversamente dal premier Mario Draghi che ha cancellato all’ultimo la visita allineandosi al comportamento degli Stati Uniti. "La Francia condanna fermamente la decisione della Russia di dichiarare guerra all'Ucraina. La Russia deve terminare immediatamente le sue operazioni militari", ha affermato Macron, che ha anche espresso solidarietà all'Ucraina e ha affermato che "sta lavorando con i suoi partner e alleati per porre fine alla guerra". Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha definito l'operazione militare russa una "flagrante violazione del diritto internazionale" e "un giorno terribile per l'Ucraina e un giorno oscuro per l'Europa". Scholz ha anche mostrato la sua solidarietà con l'Ucraina e il suo impegno nel coordinamento con i suoi alleati. Tra le reazioni dei leader europei c’è anche quella del primo ministro del Regno Unito, Boris Johnson. "Il Regno Unito e i nostri alleati risponderanno con decisione", ha detto, dopo aver descritto gli eventi di questa mattina come "eventi orribili" e aver affermato che "Putin ha scelto un sentiero di spargimento di sangue e distruzione”. Di tutt’altro respiro è la reazione cinese che ha chiesto calma. Pechino, infatti, ha invitato tutte le parti a rimanere misurate e impedire che la situazione sfugga al controllo. "Esortiamo tutte le parti a esercitare moderazione per evitare che la situazione sfugga al controllo", ha detto ai giornalisti la portavoce diplomatica cinese Hua Chunying.
Allo stesso modo, Pechino ritiene di non chiudere le porte alla pace e intende rimanere impegnata nel dialogo e nei negoziati, come ha commentato il funzionario Chunying, aggiungendo che la situazione tra Ucraina e Russia riflette un complesso sfondo storico.

Foto: it.depositphotos.com

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