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Un gruppo armato composto da 5 sabotatori ucraini è stato neutralizzato dalle forze armate russe mentre tentava una violazione di confine.
È quanto riportato dall’ufficio stampa del distretto militare meridionale russo:
"Il 21 febbraio 2022, verso le 06:00 ora di Mosca, un'unità di sicurezza del confine del Servizio di sicurezza federale (FSB) ha rilevato un'infiltrazione del confine con la Repubblica ucraina da parte di un gruppo di sabotaggio vicino all'insediamento di Mityakinskaya, nella regione di Rostov," ha riportato il servizio stampa, specificando che “cinque trasgressori sono stati eliminati nel combattimento che ne è seguito mentre cercavano di opporre resistenza armata”.
Non sarebbe l’ultima provocazione avvenuta nella giornata di oggi: il Center for Public Relations dell'FSB ha anche annunciato che verso le 9.50 un proiettile di tipo non identificato sparato dal territorio dell’Ucraina ha completamente distrutto una zona di servizio dei distaccamenti di frontiera della PU (Direzione di frontiera) dell’FSB nella regione di Rostov, a circa 150 metri dal confine russo-ucraino.
Un attacco simile era avvenuto il 19 febbraio, quando due ordigni erano caduti nel territorio della regione di Rostov, al confine con l'Ucraina e per la prima volta un proiettile di artiglieria era esploso a 1 km dal confine della Federazione Russa con l'Ucraina, a una distanza di 300 m da un edificio residenziale nel villaggio di Mityakinskaya.
La tensione è dunque alle stelle mentre il Cremlino ha convocato una riunione straordinaria del consiglio di sicurezza della Federazione Russa per il riconoscimento delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk.
Ogni singolo membro del consiglio di sicurezza si è espresso a favore e mentre si aspetta la decisione del presidente Putin, l’Ucraina continua a martellare le regioni a colpi di artiglieria.
Solo nella giornata di oggi, a causa degli attacchi dell’esercito di Kiev, nel Donbass un civile è rimasto ucciso nel distretto Petrovskiy di Donetsk mentre stava andando a lavorare in miniera; a Lugansk, tre civili sono rimasti feriti nei villaggi Prishib e Snamenk; l'ospedale cittadino e la sottostazione elettrica sono stati presi di mira hanno subito danneggiamenti.
Secondo il quotidiano Zvestia, ieri sera le forze di sicurezza ucraine hanno aperto il fuoco anche sull'area del villaggio di Kominternovo e a protezione della popolazione civile la milizia della repubblica popolare di Donetsk ha aperto il fuoco di risposta. A seguito dello scontro, un militare della Milizia popolare del DPR è rimasto ucciso, un altro è rimasto gravemente ferito. Sono stati effettuati anche colpi di mortaio vicino al villaggio della miniera di Trudovskaya, dove un minatore che stava andando alla miniera per il turno mattutino è stato ucciso.
Come testimoniato anche dal canale telegram di Vittorio Rangeloni, testimone oculare attivo nel Donbass, oggi è stata anche colpita dall’artiglieria ucraina anche la scuola di Donetsk nel distretto Kievsky.
Certamente la Russia non potrà ancora a lungo osservare senza colpo ferire mentre viene colpita la sua popolazione negli immediati confini. La guerra è ormai sul filo del rasoio.

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