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Mentre continuano gli attacchi e le azioni di sabotaggio ucraine nella regione

Un agente dell’intelligence ucraina è stato arrestato ieri nella Repubblica popolare di Donetsk.
Si chiama Anton Matsanyuk e intervistato dal canale televisivo “Channel One” ha confermato che Kiev “intende usare tutto il suo potere di attacco nella cattura forzata del Donbass”.
Ha rivelato che Donetsk sarebbe presto soggetta ad un massiccio fuoco di artiglieria, suggerendo auspicabile lasciare immediatamente la città.
Secondo i giornalisti, l'uomo sarebbe stato coinvolto nell'esplosione dell'auto del capo della Milizia popolare del DPR Denis Sinenkov avvenuta venerdì.
Durante l'intervista, Matsanyuk ha inoltre affermato di essere stato reclutato nel 2018 da un capitano della direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa ucraino, di nome Vyacheslav o Slavik e mentre lavorava nel dipartimento doganale dell'autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk (DPR), avrebbe ricevuto istruzioni su quali veicoli non avrebbero dovuto essere ispezionati a fondo, consentendo essenzialmente il contrabbando di varie armi ed esplosivi.
Mentre si intensificano le indiscrezioni di un attacco imminente e viene ordinata la mobilitazione generale, nel Donbass continuano i bombardamenti e le azioni di sabotaggio da parte delle forze di Kiev.
Nella giornata di ieri la missione DPR al Centro congiunto di controllo e coordinamento per il cessate il fuoco (JCCC) ha affermato che l’esercito ucraino ha sparato 200 proiettili in tre ore, impiegando cannoni di artiglieria pesante. Due colpi hanno addirittura raggiunto il distretto di Tarasovsky nella regione di Rostov, ad un km dal confine della Federazione Russa con l’Ucraina.
A Rostov era stato recentemente introdotto il regime dello stato di emergenza a causa di un gran numero di rifugiati dal Donbass, ha affermato sabato il governatore Vasily Golubev.
Venerdì le forze armate ucraine hanno aperto il fuoco sulla periferia della città di Gorlovka, controllata dall'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, colpendo l'insediamento di Zaitsevo con dei mortai calibro 120 millimetri, vietati dagli accordi di Minsk.
A riferire della violazione del cessate il fuoco da parte di Kiev è stato un rappresentante della DNR presso il centro congiunto di monitoraggio dell’OCSE (JCCC).
È stato anche riferito che le forze armate ucraine (AFU) hanno sparato contro tre insediamenti nella DPR: Styla, la miniera di Gagarin e Dokuchaevsk.
La stessa portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova ha affermato che la Missione speciale di monitoraggio dell'OSCE stava registrando molti più bombardamenti da parte delle forze controllate da Kiev.
"Forse, questo è il motivo per cui Washington ha richiamato i suoi osservatori dalla missione in modo da garantire che non ci fossero testimoni statunitensi, che potrebbero accusare il proprio governo di mentire", ha affermato Zakharova.
Nell’ultimo report dell’OCSE nella regione di Donetsk, sono state registrate effettivamente 222 violazioni del cessate il fuoco di cui la maggior parte nelle aree sud-sud-est e ovest-sud-ovest della stazione di filtrazione di Donetsk.
Mentre queste cose accadono imperversa la propaganda occidentale dell’imminente invasione russa, paventata anche dal presidente statunitense Joe Biden che in queste ore ha accusato Mosca di aver circondato l'Ucraina.
“Abbiamo ragione di credere che le forze russe intendano invadere l'Ucraina nella prossima settimana, nei prossimi giorni! E crediamo che attaccheranno la capitale, Kiev, una città di 2,5 milioni di abitanti. Non cerchiamo un conflitto. Ma se la Russia continua ad attuare questi piani, sarà responsabile della sua decisione disastrosa”, ha sfacciatamente ammonito il rappresentante della Casa Bianca, comunque interpretando in modo chiaro quelle che sono le preoccupazioni russe rispetto alla situazione del Donbass.
Lo ha effettivamente ben ribadito in queste ore il presidente della Duma di Stato Vjačeslav Volodin:
"Zelensky sta provocando l'inizio di una grande guerra... Le informazioni provenienti dal DNR e dalla LNR sono molto allarmanti... La Russia non vuole la guerra... Ma se la vita dei cittadini russi e dei compatrioti che vivono nella repubblica popolare di Donetsk e Luhansk (DNR e LNR) è minacciata, il nostro paese si batterà per loro".

Foto: it.depositphotos.com

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