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Le Repubbliche autonome temono un attacco ucraino nei prossimi giorni

"Voglio che tutti in Lituania, Estonia e Lettonia sappiano - e voglio che il presidente Putin e il Cremlino lo sappiano - che gli Stati Uniti sono a fianco dei nostri alleati", ha detto il segretario Usa della Difesa, Lloyd Austin (in foto), durante la conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis a Vilnius. Austin ha dunque assicurato ai 3 Paesi baltici che non saranno soli se dovranno affrontare le minacce di sicurezza della Russia, ma non ha promesso un dispiegamento permanente di truppe americane nelle ex Repubbliche sovietiche. Nel corso della sua visita di due giorni in Lituania, Austin ha anche incontrato il presidente della Lituania, Gitanas Nauseda, non ché la prima ministra della Lituania Ingrida Simonyte e i ministri della Difesa di Lettonia ed Estonia. La Lituania ha espresso preoccupazione che le ambizioni del presidente russo Vladimir Putin possano espandersi nell'intera regione: "La battaglia per l'Ucraina è una battaglia per l'Europa. Se Putin non viene fermato lì, andrà oltre", ha detto il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis, aggiungendo che "dobbiamo mandare un messaggio molto chiaro e non ambiguo che affronterà una risposta molto chiara e rapida". I Paesi baltici si sono uniti alla Nato nello stesso giorno a marzo del 2004 e l'Alleanza opera in base al principio che un attacco a un Paese membro è un attacco a tutta la Nato. La Lituania, Paese di 2,8 milioni di abitanti, confina con la Bielorussia, alleato della Russia, e con l'enclave russa di Kaliningrad.
Secondo fonti del Cremlino, le forze aerospaziali russe hanno lanciato con successo missili balistici ipersonici con capacità nucleare Kinzhal e altri tipi di missili durante le loro esercitazioni.
Infine dato l’aumento della tensione anche il governo di Berlino ha chiesto ai tedeschi di lasciare subito l’Ucraina mentre la Lufthansa ha deciso di sospendere i voli da e per Kiev dal 21 al 28 febbraio.

Le Repubbliche autonome continuano l’evacuazione
La tensione tra Russia e Occidente sull'Ucraina resta altissima, così come nelle regioni orientali dell’Ucraina. Il sindaco di Donetsk, Alexey Kulemzin, ha requisito i mezzi pubblici che saranno invece impiegati per portare i profughi in Russia mentre il ministro dell'Istruzione della autoproclamata Repubblica popolare ha predisposto la chiusura delle scuole fino a data da definire denunciando il rischio di attacchi delle forze ucraine. Nel frattempo, in Russia sono 26 le regioni che hanno espresso la loro disponibilità a ospitare gli sfollati in arrivo da Donetsk e Luhansk.

Foto © U.S. Secretary of Defense/Flickr

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