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Kiev riceve aiuti militari per 1,5 miliardi di dollari

C’è stata una potente esplosione nel centro di Donetsk: un'autobomba è esplosa a pochi decine di metri dal palazzo del governo della Repubblica popolare separatista filorussa. L'auto è andata completamente distrutta, non ci sono state vittime e il capo delle milizie, Denis Sinenkov, ha fatto sapere che era sua la jeep quella esplosa nel parcheggio all'esterno dell'edificio governativo. L'incidente avviene dopo i timori degli Usa, ripetuti in maniera ossessiva nelle ultime ore, che ci possa essere un 'casus belli' che inneschi la reazione militare russa. I timori di un intervento delle truppe di Mosca in Ucraina si sono ulteriormente acuiti anche per il moltiplicarsi degli scontri tra separatisti filo-russi e forze di Kiev. Gli Usa evocano da giorni lo scenario delle "provocazioni" ideate dai russi per giustificare un attacco. Per il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, l'esercito russo sta inviando ancora più soldati al confine e si sta preparando per un intervento "avvicinandosi alla frontiera, posizionando le truppe e aumentando le loro capacità logistiche". Non solo: secondo una fonte dell'amministrazione, la Russia a dispetto degli annunci di ritiro potrebbe avere ora fino a 190mila soldati vicino al confine ucraino (finora si era parlato di 150mila uomini schierati). A breve, probabilmente già la prossima settimana, il premier Mario Draghi volerà a Mosca: “il mio obiettivo è quello di portare Putin e Zelensky allo stesso tavolo", ha spiegato. L'incontro con il presidente russo a Mosca, “è stato chiesto da Putin", ha aggiunto Draghi, secondo cui "le sanzioni devono essere efficaci ma anche sostenibili". Stasera il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si consulterà con i leader dei vari Paesi europei e della Nato e poi, intorno alle 22:00, parlerà al Paese.

Intanto la situazione nelle regioni orientali dell'Ucraina si fa sempre più preoccupante. Poche ore prime dell'esplosione dell'autobomba, le regioni separatiste, Donetsk e Lugansk, avevano annunciato di aver dato il via a un'evacuazione massiccia della popolazione verso la Russia.  “Oggi viene organizzata una partenza massiccia e centralizzata della popolazione verso la Federazione Russa, prima di tutto devono essere evacuati donne, bambini e anziani”, ha spiegato Denis Pushilin in un video pubblicato sul suo account Telegram. Anche il leader dei separatisti di Lugansk, Leonid Passetchnik, ha annunciato l’ordine di evacuazione dei civili in Russia. I primi bus diretti in Russia con a bordo i residenti evacuati sono già partiti. E Putin ha disposto il pagamento di una somma di 10mila rubli (circa 120 euro) per ogni persona che verrà evacuata. Il capo della Repubblica popolare di Lugansk ha inoltre fatto appello “a tutti gli uomini” pronti ad imbracciare le armi perché difendano l’entità separatista ucraina. Le autoproclamate autorità locali hanno accusato l’esercito ucraino di avere aperto il fuoco 30 volte oggi contro il loro territorio. Un portavoce delle milizie separatiste, citato sempre dalla Tass, ha affermato che gli ucraini hanno sparato con pezzi di artiglieria, mortai e carri armati.

I movimenti delle truppe russe
Intanto vicino al confine la Russia ha annunciato un nuovo ritiro di carri armati tra quelli che nelle scorse settimane erano schierati a ridosso del confine con l’Ucraina per svolgere le esercitazioni all’origine della nuova crisi tra i due Paesi. Dopo la decisione di spostare i propri mezzi, smentita da Kiev e da parte dei suoi alleati occidentali, Stati Uniti in primis, il Cremlino sembra voler lanciare un nuovo segnale di distensione: “Un altro treno militare che trasportava personale e attrezzature appartenenti alle unità di carri armati del distretto militare occidentale è tornato alla sua base permanente”, ha affermato il ministero della Difesa in un comunicato. Allo stesso tempo, un portavoce della flotta russa ha annunciato il ritiro di dieci bombardieri Su-24 dalla Crimea. Le unità e i mezzi militari, ha precisato il ministero nella nota, sono arrivate nelle loro “basi permanenti nella regione di Nizhny Novgorod dopo aver completato le previste esercitazioni”. Secondo Kiev, il numero di soldati russi ha raggiunto la soglia dei 149mila. La Russia ha inoltre annunciato che domani effettuerà, sotto la supervisione del presidente Vladimir Putin, manovre delle sue “forze strategiche”, in particolare con il lancio di missili balistici e da crociera. Da quanto si apprende, comunque, le esercitazioni si terranno in aree della Russia occidentale e meridionale, quindi distanti dalla linea del fronte.

Ucraina accusa le milizie filorusse
L'esercito ucraino ha accusato le milizie filo-russe di aver violato in decine di occasioni il cessate il fuoco nelle ultime ventiquattro ore, il tentativo di creare un pretesto per un'ulteriore aggressione. Le accuse sono state respinte dal comandante in capo delle forze armate ucraine, Valeriy Zaluzhnyi, il quale ha negato il lancio di un'azione militare nel Donbass e di aver pianificato un sabotaggio nella città di Horlivka. "Le dichiarazioni, rese dai vertici delle amministrazioni di occupazione sulla presunta offensiva delle forze armate ucraine e sulla liberazione forzata dei territori temporaneamente occupati, non corrispondono alla realtà. Le informazioni da me fornite possono essere confermate anche dall'Osce", ha scritto Zaluzhnyi su Facebook. Il comandante ha spiegato che la diplomazia è l'unica opzione accettabile per l'Ucraina nella risoluzione dei problemi con il Donbas.

Nelle regioni separatiste si sono viste file di pullman caricare donne, bambini, anziani verso la vicina regione russa di Rostov dove già è stato allestito un centro di coordinamento per assicurare cibo e alloggio. Il presidente Vladimir Putin ha inviato il suo ministro per le emergenze ad interim nel Rostov a gestire l'afflusso di profughi e ha ordinato che ogni rifugiato riceva il pagamento di una tantum di 10mila rubli (l'equivalente di 114 euro). Il Cremlino ha riconosciuto che le notizie provenienti dal fronte ucraino sono "molto allarmanti" e lo stesso Putin ha ammesso di vedere un'escalation e ha esortato Kiev a "sedersi al tavolo dei negoziati”. Per Mosca, l'Occidente cercherà d'imporre sanzioni comunque, "indipendentemente dalla vera ragione". Dal canto suo, Dmytro Kuleba, il ministro degli Esteri ucraino, ha "categoricamente" smentito che Kiev prepari azioni offensive o atti di sabotaggio. "L'Ucraina non conduce né pianifica azioni del genere nel Donbass" ha detto. Nel frattempo, soldati russi e bielorussi hanno continuato anche oggi le esercitazioni congiunte, che si concluderanno domenica.

Stati Uniti: Russia continua ad ammassare forze
Gli Stati Uniti hanno riportato di non notare alcun ritiro di truppe russe dal confine con l'Ucraina. Lo ha dichiarato il segretario alla Difesa Lloyd Austin nel corso di una conferenza stampa a margine della ministeriale Nato a Bruxelles. Il capo del Pentagono, anzi, sottolinea come i fatti mostrino un incremento delle forze aeree e navali russe attorno all'Ucraina, "anche negli ultimi due giorni". Secondo Austin, Mosca sta addirittura rafforzando le proprie scorte di sangue per eventuali trasfusioni. "Sono stato anch'io un soldato, non troppo tempo fa, e so bene che si tratta di un genere di attività che non si fa senza ragioni. Certamente non le si fa se l'obiettivo è smobilitare e tornare a casa. Per questo, noi e i nostri alleati restiamo vigili", ha spiegato il segretario alla Difesa Usa. Austin ha aggiunto che gli Stati Uniti stanno ancora "raccogliendo informazioni" sui colpi di mortaio caduti questa mattina nella regione del Donbas: la preoccupazione è che si tratti di un pretesto creato dalla Russia per giustificare un'eventuale invasione. "Diciamo da tempo che i russi potrebbero fare qualcosa del genere per giustificare un conflitto militare. Anche in questo caso monitoriamo molto attentamente", ha affermato il capo del Pentagono. A fare eco a queste parole anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nella conferenza stampa al termine della riunione con i ministri della Difesa della Nato: "Siamo preoccupati dal fatto che la Russia stia cercando di mettere in scena un pretesto per un attacco armato contro l'Ucraina, ma non ci sono ancora certezze sulle intenzioni della Russia. Quello che sappiamo è che la Russia ha accumulato la più grande presenza militare in Europa da decenni all'interno e intorno all'Ucraina".

Sappiamo anche - ha continuato - che ci sono molti agenti dell'intelligence russa in Ucraina, come nella regione del Donbas” la cui missione sarebbe quella di “offrire una scusa per invadere l'Ucraina”. Intanto Kiev ha continuato a ricevere aiuti militari difensivi per un valore di 1,5 miliardi di dollari, ha detto il primo ministro ucraino Denys Shmyhal in Consiglio dei ministri, secondo quanto riferisce il sito Ukrinform. "L'Ucraina si sente sostenuta al più alto livello nella sfera politica, di sicurezza ed economica. Lo apprezziamo e siamo estremamente grati per il sostegno finanziario e di difesa, per la ferma posizione a difesa della sovranità e l'integrità territoriale del nostro stato. I nostri partner hanno già fornito assistenza militare e difensiva per circa 1,5 miliardi di dollari. Alcuni paesi valutano la possibilità di fornire aiuti militari e finanziari all'Ucraina", ha detto il premier, ringraziando i paesi che hanno offerto aiuto.

Foto: it.depositphotos.com

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