Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha invitato i suoi concittadini a lasciare immediatamente l'Ucraina. Intanto il segretario di Stato americano Antony Blinken, ha affermato che la Russia sta ammassando ancora più truppe al confine e potrebbe persino lanciare un'invasione durante i Giochi Olimpici. "Se la Russia scegliesse la strada di una nuova aggressione, si troverebbe ad affrontare conseguenze enormi", ha detto Blinken da Melbourne, affermando di condividere questa visione con i Paesi Nato, Ue e del G7. "Un Paese non può cambiare con la forza i confini di un altro" né dettare quali politiche debba adottare o "con chi possa allearsi", ha detto ancora il segretario di Stato, parlando di principi "molto basilari". "Se permettiamo la violazione con impunità di questi principi - ha aggiunto - ci sarà un impatto anche qui. Altri guardano, osservano come rispondiamo" alla crisi ucraina.
"Le cose potrebbero rapidamente evolversi", ha avvertito il presidente americano in un'intervista al canale Nbc ribadendo però che non ci sarà l’invio di soldati americani in Ucraina, nemmeno per aiutare ad evacuare i concittadini in caso di invasione russa, perché ciò potrebbe innescare "una guerra mondiale. Quando americani e russi iniziano a spararsi a vicenda, siamo in un mondo molto diverso", ha detto. Oltre all’America anche il Canada ha raccomandato ai suoi cittadini di lasciare l'Ucraina in quanto, come scrive il ministero degli Esteri sul suo sito web, "l'azione militare russa potrebbe interrompere i viaggi e i servizi in tutto il paese. I voli potrebbero essere interrotti o cancellati". Per chi decidesse comunque di restare il consiglio è uno solo: "Preparati a rifugiarti".
Intanto, l'ambasciata russa a Kiev sta valutando la partenza temporanea dall'Ucraina del suo personale non essenziale, ha dichiarato ieri alla Tass una fonte dell'ambasciata russa. Inoltre le speranze di un allentamento delle tensioni fra Kiev e Mosca sono intanto naufragate - almeno per il momento - nella notte berlinese: il vertice in formato Normandia non ha portato a nessun riavvicinamento delle posizioni almeno per quanto riguarda l'interpretazione degli accordi di Minsk del 2015 sul conflitto fra Kiev e i separatisti filo-russi. Il rappresentante ucraino, Andriy Yermak, ha dichiarato che le parti continueranno tuttavia a discutere "molto presto" e che tutti sono decisi a "raggiungere un risultato" positivo.
Sul fronte diplomatico non è andata bene neanche l’incontro tra il capo della diplomazia russa, Sergey Lavrov e il suo omologo britannico Liz Truss. La conversazione è stata un vero fallimento in quanto Truss non conosceva neanche la geografia dei confini russi. Cosa che ha provocato non poche gaffe.
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