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Non lasciano dubbi le parole del Presidente russo dette ai margini dell’incontro con Emmanuel Macron: "Se l'Ucraina come membro della Nato cercherà di riprendersi la Crimea, l'Europa sarà trascinata in una guerra contro la Russia e non ci saranno vincitori”.
Il presidente russo si è rivolto ai giornalisti per sottolineare anche che "ovviamente, il potenziale di un'organizzazione congiunta come la Nato e quello della Russia non sono paragonabili". "Comprendiamo che la Russia è una delle maggiori potenze nucleari ed è persino più avanti di molte in alcune componenti della modernità. Non ci saranno vincitori”. Gli europei - ha detto - “saranno coinvolti in questo conflitto contro la loro volontà", ha aggiunto.
Inoltre, Putin ha spiegato i pericoli dell'ingresso di Kiev nell'Alleanza Atlantica: "Documenti dottrinali ucraini descrivono in dettaglio che 'la Russia è il nemico' e che 'il ritorno della Crimea con mezzi militari è possibile'. Immaginate che l'Ucraina sia membro della NATO. L'articolo 5 - in base al quale se un alleato viene attaccato tutti la Nato si muove per rispondere - non è stato abrogato, anzi, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha recentemente affermato che l'articolo 5 è un imperativo assoluto e verrà applicato".


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Joe Biden: “Germania alleato affidabile”
Il lancio del gasdotto Nord Stream 2 è uno dei "punti chiave" del dialogo sulla crisi Ucraina, “non lasciamoci trascinare dagli americani in una posizione che non sarebbe quella degli europei. Abbiamo degli interessi differenti in questa crisi". Lo ha affermato il ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire in un'intervista a France Inter commentando le recenti dichiarazioni del presidente statunitense Joe Biden il quale ha incontrato oggi il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Il punto dell’incontro era fin troppo ovvio: la credibilità della Germania agli occhi dell’America. Credibilità messa in forte dubbio dalla costruzione del gasdotto Nord Stream 2.  Durante l’incontro lo Zio Sam sembra aver convinto l’alleato d’oltreoceano. Infatti Biden alla domanda se Scholz gli avesse dato garanzie sul blocco del gasdotto, ha risposto così: “Se la Russia invade, con i carri armati e le truppe, non ci sarà più Nord Stream 2”. Dopo aver fatto presente questo punto il presidente americano ha voluto sottolineare che “la Germania è un alleato affidabile, non abbiamo alcun dubbio a riguardo” aggiungendo che gli USA e la Germania sono uniti “davanti alla minaccia russa contro l’Ucraina. Germania e Usa lavorano insieme per una soluzione diplomatica, che resta la via migliore, anche per Mosca. Continueremo i colloqui in buona fede. Ma se la Russia invaderà, tutta la Nato sarà unita, e garantirà il rispetto dell’Articolo 5 in difesa degli alleati (cosa che l’Ucraina non è ndr). Abbiamo un forte pacchetto di sanzioni, che produrrà severe conseguenze”. La percezione di Berlino come anello debole non c’è solo a Washington. Ieri il presidente ucraino Volodimir Zelenskij ha annullato il suo incontro con la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, segnalando l’insoddisfazione di Kiev.


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7 febbraio 2022. L'incontro tra Vladimir Putin e Emmanuel Macron


Intanto il “tintinnar di sciabole” è ancora udibile: le forze armate ucraine hanno annunciato che terranno esercitazioni militari con armi fornite dagli alleati dal 10 al 20 febbraio, ovvero gli stessi giorni nei quali Russia e Bielorussia effettueranno manovre congiunte nei pressi della frontiera settentrionale Ucraina. Lo ha annunciato il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov: "Russia e Bielorussia stanno svolgendo le loro esercitazioni dal 10 al 20 febbraio. Noi, da parte nostra, abbiamo già avviato manovre in modo parallelo, simmetrico". Anche la Danimarca ha annunciato che rafforzerà la sua presenza militare in risposta alla "pressione militare inaccettabile" esercitata dalla Russia in modo che sia “disponibile entro uno-cinque giorni” ha indicato il ministero della Difesa danese. "Al momento non vi è alcuna maggiore minaccia contro la Danimarca o Bornholm", ha detto il capo delle forze armate danesi Flemming Lentfer all'agenzia di stampa locale Ritzau. "Stiamo rafforzando le nostre capacità militari per essere in grado di reagire più rapidamente, se la situazione lo richiede".

L’unico a parlare di distensione è stato Emmanuel Macron durante l’incontro con Vladimir Putin a Mosca. L’obbiettivo era quello di ottenere dei segnali di “de-scalation”: "Spettava a me bloccare il gioco per evitare un'escalation e aprire nuove prospettive. Questo obiettivo per me è stato raggiunto", ha detto Macron ai giornalisti sull'aereo lo ha portando da Mosca a Kiev, dove ha incontrato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.  Quest’ultimo, ai margini della conferenza stampa ha detto di aspettarsi che venga organizzato molto presto un vertice fra l'Ucraina, la Russia, la Francia e la Germania per uscire dalla crisi che interessa il suo Paese.

Foto © Imagoeconomica

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