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Molti di loro sono stati reclutati in scuole o moschee

Circa 2.000 bambini, dai 10 ai 17 anni, reclutati dai ribelli Houthi nello Yemen sono morti combattendo tra il gennaio 2020 e il maggio 2021. A riportarlo è un rapporto della Nazioni Unite nel quale si parla anche di campi e di corsi che i ribelli continuano a tenere per incoraggiare i più giovani a imbracciare le armi e a scendere sul campo di battaglia. Ad alcuni di loro, sottolinea il report, era stato detto che avrebbero frequentato corsi culturali e invece venivano addestrati come soldati. In altri casi le famiglie sono state minacciate: se non avessero acconsentito a consegnare i figli per farli diventare soldati, non avrebbero più ricevuto aiuti umanitari. E c'è stato anche, secondo quanto riferisce il documento, un caso di stupro di un bambino.

Nel rapporto, gli esperti hanno spiegato di aver indagato su alcuni campi estivi nelle scuole e in una moschea dove gli Houthi, sostenuti dall'Iran, ma solo politicamente (non ci sono prova di aiuti militari da parte di Teheran), facevano proselitismo e cercavano di reclutare bambini per combattere nella guerra contro il governo sostenuto da una coalizione a guida saudita avviata da Riyad nel 2015. "I bambini sono istruiti a gridare lo slogan degli Houthi 'Morte all'America, morte a Israele, maledizione agli ebrei, vittoria all'Islam'", ha detto il gruppo di esperti composto da quattro membri. "In un campo, ai bambini di 7 anni è stato insegnato a pulire le armi e ad eludere i razzi".


carro armato desert depo


La commissione ha detto di aver ricevuto una lista di 1.406 bambini reclutati dagli Houthi che sono morti sul campo di battaglia nel 2020 e una lista di 562 bambini reclutati dai ribelli morti tra gennaio e maggio 2021. "Avevano tra i 10 e i 17 anni - sostengono gli esperti - e un numero significativo è stato ucciso ad Amran, Dhamar, Hajjah, Hodeida, Ibb, Saada e Sanaa".
Lo Yemen è stato inghiottito dalla guerra civile sette anni fa, quando gli Houthi hanno preso Sanaa, la capitale, e gran parte del Nord del paese, costringendo il governo a fuggire prima a Sud e poi in Arabia Saudita. Una coalizione guidata dall'Arabia Saudita, con gli Emirati Arabi Uniti, sostenuta all'epoca dagli Stati Uniti, ha poi avviato un’offensiva criminale mesi dopo, nel 2015, cercando di riportare il governo al potere. Il conflitto è diventato da allora una guerra regionale che ha portato alla morte di decine di migliaia di civili e combattenti. Ong hanno anche riportato bombardamenti, da parte della coalizione a guida saudita, su interi villaggi che hanno provocato massacri di civili. La guerra, per tali ragioni, ha anche creato la peggiore crisi umanitaria del mondo, lasciando milioni di persone a soffrire per la carenza di cibo e di cure mediche e spingendo il paese sull'orlo della carestia.


bambine yemen depo


Le minacce dei sauditi sul rapporto
Ma il rapporto, tra le righe, nasconde anche una vicenda di mesi fa. Il Regno Saudita, infatti, ha usato 'incentivi e minacce' per bloccare indagini allargate per altri due dell'ONU nello Yemen che avrebbero riguardato certamente anche i crimini dell’offensiva saudita. La votazione, infatti, avvenuta lo scorso 7 ottobre durante il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (HRC) con lo scopo di prolungare l’indagine indipendente sui crimini di guerra, ha avuto esito fallimentare, con 21 no contro 18 sì e l’astensione di sette Paesi.

Si è trattata di una campagna di lobbying sopraffina tutta giocata a livello geopolitico e di rapporti di forza. Ryiad sarebbe riuscito nel suo intento grazie all’uso di incentivi economici, minacce e pressioni su alcuni Stati. John Fisher, portavoce dell’Ong Human Rights Watch, aveva detto che la bocciatura ottenuta è “una macchia sul Consiglio per i diritti umani. Votando contro questo mandato estremamente necessario, molti Stati hanno voltato le spalle alle vittime, si sono piegati alle pressioni della coalizione guidata dai sauditi e hanno messo la politica al di sopra dei principi”. Il risultato è una relazione edulcorata e oggi, alle cronache, giunge un documento principalmente concentrato sulle violazioni di ribelli Houthi, nemici giurati del regno Saud.

Foto: it.depositphotos.com

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