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Le sanzioni a cui gli Stati Uniti stanno lavorando contro la Russia, nel caso dovesse invadere l'Ucraina, potrebbero causare una volata dell'inflazione, un crollo del mercato azionario russo e altre forme di panico finanziario in grado infliggere un colpo pesante alla popolazione, inclusi i miliardari e i funzionari del governo. Ma, secondo il New York Times, si tratta di una strada che comporta rischi politici ed economici. Nessun paese ha mai provato infatti a infliggere tale tipo di sanzioni contro grandi istituzioni finanziarie e su un'economia grande come quella russa. Secondo gli analisti, la risposta americana potrebbe avere effetto su alcune grandi economie europee e minacciare la stabilità del sistema finanziario globale. Oltre al rischio di una spirale nel caso in cui la Russia dovesse reagire tagliando le forniture di gas all'Europa.

L’Inghilterra invia truppe e armi in Estonia
Il 'premier' britannico Boris Johnson terrà un colloquio telefonico con Vladimir Putin mentre, ha dichiarato, invierà truppe e armamenti nei paesi della Nato vicini alla Russia in particolare in Estonia. "Questo pacchetto manderebbe un chiaro messaggio al Cremlino: non tollereremo la loro attività destabilizzante e staremo sempre al fianco dei nostri alleati della Nato di fronte all'ostilità russa", ha affermato il 'premier' aggiungendo di aver ordinato "alle nostre forze armate di prepararsi a schierarsi in tutta Europa la prossima settimana". Il Regno Unito ha attualmente 900 soldati di stanza in Estonia e circa 150 in Polonia, inoltre sarebbero più di 100 gli istruttori britannici che starebbero addestrando i militari Ucraini.
La Gran Bretagna segue le orme americane, poiché il giorno prima il Pentagono aveva messo in allerta 8.500 soldati per un possibile dispiegamento a sostegno dell'alleanza atlantica.
Tutto questo sta accadendo nonostante nell'ultima settimana le autorità ucraine abbiano ripetutamente affermato di non vedere alcuna minaccia di attacco da parte della Russia.
Commentando la posizione dell'Occidente in questa nuova escalation intorno all'Ucraina, il deputato al Parlamento europeo Thierry Mariani ha detto a RT che, a suo avviso, sono gli Stati Uniti a governare la politica estera dell'Unione europea e a incoraggiare questa retorica aggressiva contro la Russia.
In ultimo a prendere la parola è stata l'ambasciata russa negli Stati Uniti su Facebook asserendo che il trasferimento di armi da parte di Washington a Kiev in realtà spinge le autorità ucraine a spedizioni punitive contro gli abitanti del Donbass, nell'Est dell'Ucraina. Ieri infatti le forze armate ucraine hanno aperto il fuoco contro un “condominio nel villaggio di Yasnoye vicino a Dokuchaevsk”. "Le autorità americane pubblicizzano giorno dopo giorno la loro febbrile attività per consegnare centinaia di tonnellate di aiuti militari all'Ucraina. Ciò avviene sotto lo slogan che i russi stanno per attaccare. Ma le folli 'storie dell'orrore' non si sono mai avverate", si legge nella dichiarazione dell'ambasciata russa, citata dalla Tass.

Foto © Imagoeconomica

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