Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Questo mercoledì, l'ambasciatore Usa in Russia, John Sullivan (in foto), ha consegnato al ministero degli Esteri russo le risposte scritte alle proposte di garanzie di sicurezza formulate a metà dicembre da Mosca. Le risposte, per l'attuale Ministro degli Affari Esteri della Russia, Sergei Lavrov, non sono state positive: il tema dell'espansionismo della Nato a Est non è stato preso in considerazione dagli Usa per cui, ha detto Lavrov, il dialogo "in stile occidentale" sta proseguendo su "questioni secondarie". Nel mentre il segretario di Stato Americano Antony Blinken e il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg hanno fatto capire di non accettare le richieste di Mosca.
Oggi il capo della diplomazia russa ha aggiunto che se i tentativi della Russia di concordare dei principi assieme all'Occidente falliscono verranno prese delle contromisure di varia natura, tra cui quella militare.

Tuttavia il dialogo resta aperto, il che può essere considerato un punto positivo.
Su questo scenario ieri ha fatto il suo ingresso il Dragone Cinese. Giovedì il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha tenuto una conversazione telefonica con il segretario di Stato americano Antony Blinken, sottolineando che le preoccupazioni per la sicurezza della Russia devono essere "prese sul serio" e, in un comunicato indirizzato ad entrambe le parti, ha invitato "a mantenere la calma e ad astenersi da azioni che stimolino la tensione e aumentino la crisi". La partita ora si gioca anche sul tavolo degli idrocarburi come dimostrato dal fatto che il governo tedesco di Scholz non ha alcuna intenzione di rinunciare ai 55 miliardi di metri cubi di gas all’anno, garanzia di riscaldamento per 26 milioni di famiglie in Germania.

Le forniture di armi all'Ucraina
Il vicedirettore del Dipartimento Informazione e Stampa del Ministero, Alexei Zaitsev, ha affermato che la Russia considera inaccettabile l'idea di una guerra con il Paese vicino sottolineando il fatto che senza il cosiddetto "aiuto" dell'Occidente, il conflitto in Ucraina sarebbe stato risolto molto tempo fa. "Siamo convinti che senza il cosiddetto aiuto occidentale, il conflitto nell'Ucraina orientale sarebbe stato risolto molto tempo fa. E il conflitto stesso, iniziato quando i nazionalisti sono saliti al potere, molto probabilmente non si sarebbe verificato", ha detto Zaitsev. Il funzionario ha sottolineato che la Russia si aspetta che "i paesi della NATO smettano di alimentare il conflitto nell'Ucraina orientale e si astengano dall'interferire negli affari interni di quel paese, il che dovrebbe consentire alle parti contraenti ucraine di risolvere le loro divergenze in un dialogo diretto tra loro".

Ma da questo lato Washington non vuole sentire ragioni. Il portavoce del Pentagono John Kirby ha dichiarato giovedì che gli Stati Uniti intendono inviare all'Ucraina un nuovo pacchetto di armi. Per quanto riguarda il contenuto specifico delle spedizioni, Kirby ha detto che non lo divulgherà. Tuttavia, ha indicato che il prossimo sarà "un pacchetto completamente nuovo di materiale di supporto". Inoltre all'inizio di questo mese il portavoce ha spiegato che "meno di 200" membri della Guardia Nazionale della Florida si trovano attualmente in Ucraina. Il 14 gennaio ha spiegato che sono "in missione a rotazione di consulenza e assistenza".

Foto © U.S. Embassy Kyiv Ukraine/Flickr

ARTICOLI CORRELATI

Joe Biden: ''Invasione dell'Ucraina imminente''. Kiev smentisce, ''nessuna minaccia''

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos