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Sigfrido Ranucci giornalista e conduttore di Report nonché vice direttore di Rai3, ha rivelato durante il programma 'Un Giorno da Pecora' su Radio1 Rai che “da metà agosto sono sotto scorta 24 ore su 24, c’è un buontempone che dal carcere avrebbe incaricato due killer stranieri. Sarebbe un personaggio che gestisce il narcotraffico, legato a famiglie di ‘Ndrangheta". Già le dichiarazioni del pregiudicato Francesco Pennino, intervistato da Sigfrido Ranucci nella puntata di Report in onda su Rai 3 lunedì 4 gennaio, avevano svelato le intenzioni omicidiarie nei confronti del giornalista, quella volta però volute dai Madonia a seguito della pubblicazione del libro “Il Patto" scritto a quattro mani da Sigfrido Ranucci e Nicola Biondo. “Io cucinavo in carcere in quel periodo, tra l'aprile e l'ottobre del 2010. Beppe Madonia era in infermeria e io gli portavo da mangiare” aveva raccontato Pennino aggiungendo che “hanno detto che volevano pagare per ammazzarti: ‘Sto figlio di puttana ci ha inguaiati con sto libro', dicevano. Poi là fuori hanno avuto lo stop, gli hanno detto di non fare ‘rumore' in quel periodo". Il riferimento è a Matteo Messina Denaro, il super latitante corleonese e figura centrale delle decisioni prese dalla mafia. Il giornalista successivamente è stato successivamente interpellato al telefono dall'Ansa. Che significa un buontempone? "Era un paradosso - ha risposto il giornalista - è un uomo molto pericoloso al comando di una piazza del narcotraffico, negli anni passati ha avuto anche legami con il cartello di Pablo Escobar, con la destra eversiva, e non solo. Le indagini sono partite a luglio e a metà agosto, quando è stato, tramite indagini, accertato dagli investigatori che aveva dato l'ordine a due killer stranieri di colpirmi, hanno deciso di intensificare la scorta, dal 2009 sono sotto tutela. La mia abitazione è già attenzionata, ora è sorvegliata anche di notte”. Di fatto spiega il giornalista "non posso muovermi liberamente senza due persone che mi seguono negli spostamenti, ho le macchine sotto casa e in auto con loro non posso portare nessuno con me". Ranucci perché questa persona la vuole eliminare? ha chiesto l’Ansa, “ne abbiamo parlato in trasmissione in più di un'occasione". E per quale motivo sarebbero stati identificati due killer stranieri? "Mi hanno detto così gli investigatori, forse due albanesi, ma non c’è certezza, devono avere riscontri, c’è un'indagine". E il buontempone? "Pare una volta abbia ordinato di colpire un avvocato, si è salvato per miracolo per la fuoriuscita di un proiettile, che non ha toccato organi vitali". Report ha aperto la propria stagione ieri con una puntata sui vaccini, ottenendo il 10,4% di share. "Siamo molto contenti - ha detto Ranucci - c’è un gran lavoro di squadra. Ecco non mi interessa della scorta intensificata mi cambia poco la vita. Quello che mi preoccupa è la libertà di stampa di inchiesta. E' chiaro, ora inquirenti e magistratura stanno accertando tutto, stanno facendo riscontri. Certamente, ancora, una volta sono i giornalisti a finire nel mirino che lavorano per raccontare fatti". Ranucci infine ha ricordato poi - precisando di non collegare con l'episodio in questione - le centinaia di querele ricevute da Report: "Noi non riveleremo mai le nostre fonti, anche se certo siamo bersagliati ad ogni puntata". Lo Stato e l’opinione pubblica non possono e non devono abbassare la guardia su questo fronte.

In attesa che l’autorità giudiziaria svolga i dovuti accertamenti al giornalista Sigfrido Ranucci e alla redazione della trasmissione Report va tutta la solidarietà della redazione di ANTIMAFIADuemila

Foto © Imagoeconomica

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