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Il ministro della Difesa russo: "E’ una diretta violazione del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari"

Il 18 ottobre le forze armate di 14 paesi Nato hanno avviato l’esercitazione “Steadfast Noon” per simulare la difesa del territorio coperto dall’alleanza utilizzando armi nucleari.

A fare da principali centri operativi delle manovre militari sono le basi italiani di Aviano e Ghedi dove, secondo la Federation of American Scientists, sono presenti 35 bombe nucleari B-61.

Steadfast Noon prevede voli di addestramento con aerei da combattimento a doppia capacità, nonché jet convenzionali, supportati da velivoli di sorveglianza e rifornimento. Non vengono utilizzate armi vere. Questo esercizio aiuta a garantire che il deterrente nucleare della NATO rimanga sicuro, protetto ed efficace" ha spiegato l’ufficio stampa dell’alleanza, rassicurando poi come al summit NATO tenutosi lo scorso giugno a Bruxelles, i Capi di Stato e di Governo hanno dichiarato che lo scopo fondamentale della capacità nucleare della NATO è “preservare la pace, prevenire la coercizione e dissuadere l’aggressione”.

Verrebbe da chiedersi se era questa la nobile idea fondante delle parole del ministro della difesa tedesco Kramp-Karrenbauer, che ha dichiarato la scorsa settimana alla stazione radio Deutschlandfunk, come le armi nucleari potrebbero essere schierate contro la Russia e posizionate sulle nazioni baltiche che confinano con Mosca. "Dobbiamo precisare molto chiaramente alla Russia che siamo pronti a utilizzare anche tali misure, in modo che abbiano un effetto deterrente precoce" ha affermato Karrenbauer, precisando che ciò avverrebbe in risposta agli attuali comportamenti della Russia: “Assistiamo non solo alle violazioni dello spazio aereo sugli Stati baltici, ma anche all'aumento degli attacchi intorno al Mar Nero", ha aggiunto il ministro della Difesa, accusando dunque Mosca, della sua colpevole vicinanza dei suoi confini ai mezzi militari della Nato.

Alludeva forse a due aerei da guerra Su-30 russi che il 19 ottobre hanno scortato due bombardieri statunitensi B-1B e due aerei cisterna KC-135 sulle acque del Mar Nero, in avvicinamento ai confini della Federazione Russa; oppure alla nave da guerra della Flotta russa del Pacifico che il 15 ottobre si è avvicinata a meno di 60 metri dal cacciatorpediniere statunitense Chafee che minacciava di violare i confini di Stato nel Mare del Giappone "palese violazione" delle regole internazionali volte a prevenire la collisione delle navi in mare e del trattato bilaterale russo-americano del 1972, atto a prevenire incidenti marittimi in mare aperto e nello spazio aereo. La nave da guerra americana, infatti, stando ai rapporti del ministero della difesa, ricevuto l’avvertimento di cambiare rotta, ha alzato le bandiere di segnalazione, ad indicazione di preparativi per il decollo dal suo ponte di elicotteri, cosa che avrebbe reso impossibile cambiare rotta e velocità.  Solo l’avvicinamento della nave antisommergibile di classe Udolay è riuscito a dissuadere la Chafee dal proseguire la sua rotta.

Il ministero della difesa russo Sergej Shoigu, che aveva precedentemente denunciato come l’alleanza Atlantica stesse rafforzando la sua infrastruttura militare nelle immediate vicinanze dei confini dell'Unione statale di Russia e Bielorussia, commentando le parole di Karrenbauer ha affermato che "tali dichiarazioni provocano un aumento della tensione in Europa e non favoriscono la normalizzazione della situazione…”, “attualmente la Nato è il partito che non è pronto per un dialogo paritario su questo tema…Tra gli appelli per dissuadere la Russia militarmente, la NATO sta costantemente costruendo le sue forze vicino ai nostri confini. Il ministro degli Esteri tedesco deve sapere abbastanza bene come sono andate a finire tali azioni per la Germania e l'Europa in precedenza”.

Ebbene questo è il quadro di tensioni apocalittiche che sta accompagnando le sortite nei nostri cieli dei “Panavia Tornado” del 6° Stormo dell’Aeronautica italiana, i “Tornado” della Luftwaffe, gli F-16 del Belgio, gli F-15 dell’US Air Force, gli aerei da guerra Saab JAS-39 “Gripen” della Repubblica ceca gli F-16 della Polonia, i Boeing KC-135R e KC-767° dell’Us Air Force un Gulfstream E.550 CAEW dell’Aeronautica italiana e altri ancora.

Hans Kristensen, direttore del Nuclear Information Project della Federazione degli scienziati americani, ha ricordato come anche in passato le basi italiane avevano ospitato l’esercitazione Steadfast Noon (ad Aviano nel 2010 e nel 2013), ma questa volta c’è un’importante novità imminente: l’arrivo dei nuovi L'F-35A, previsto per il 2022, accompagnato dalle nuove bombe nucleari guidate B61-12, circa tre volte più precise delle bombe B61-3/-4 e costruite per perforare i bunker dei centri di comando. Come quelle esistenti nella base, le B61-12 copriranno quattro range selezionabili di potenza, da 1 a circa 50 kilotoni.

Seguendo il test finale di lancio da un F-35A un paio di settimane fa“ ha affermato Kristensen , “il responsabile del Comando per il combattimento aereo e della divisione per la deterrenza strategica e l’integrazione nucleare dell’U.S. Air Force, colonnello Daniel Jackson, ha dichiarato che avere un cacciabombardiere di quinta generazione dual capacity ci consente di avere una nuova capacità di livello strategico che si aggiunge a quella del bombardiere B-2, l’aereo stealth sino ad oggi prominente per l’attacco nucleare…”.

Eccoli dunque, i nuovi strumenti atti a “preservare la pace” di cui si sta dotando il nostro paese, ormai pericolosamente trascinato in un’inarrestabile riprogrammazione offensiva dell’apparato militare, come testimoniato anche dalla scelta annunciata dall’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone di dotare i sottomarini della classe U-212 di missili cruise dalla gittata di oltre 1000 km.

Un cambio strategico importante che mette a serio rischio la nostra sicurezza a livelli paradossalmente proporzionali al poderoso incremento delle spese militari che, nonostante il crescente disfacimento del tessuto sociale e produttivo italiano, stando all’ultimo Documento Programmatico Pluriennale (DPP) della Difesa, ammonterebbero alla cifra record di 28,3 miliardi di euro per il 2021 e dovrebbero raggiungere nei prossimi anni i 36/38 miliardi di euro.

Sergei Shoigu, commentando le Steadfast Noon ha espresso preoccupazione rispetto al fatto che “i piloti degli stati membri dell’Alleanza atlantica non-nucleari partecipino ad esercitazioni in cui vengono utilizzate queste armi… Consideriamo tutto ciò una diretta violazione del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari”.

Sembra oramai abbiano deciso, i padroni universali di cui parlava Giulietto Chiesa vogliono la guerra; una guerra silenziosa magari combattuta nei cieli, invisibile agli occhi di un popolo distratto, immobile, impotente rispetto a questa pericolosa pandemia della guerra.

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