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Il presidente colombiano: “Cattura paragonabile solo a quella di Pablo Escobar

Le autorità colombiane hanno riferito l'avvenuto arresto di Dairo Antonio Usuga, 49 anni - alias "Otoniel", capo del Clan del Golfo - il trafficante di droga più ricercato del Paese nell'ambito di un'operazione a cui hanno preso parte 500 membri delle forze dell'ordine supportati da 22 elicotteri, satelliti e intelligence degli Stati Uniti e del Regno Unito. L'uomo è stato catturato a Necocli, nel nord-ovest del paese, vicino al confine con Panama per poi essere trasportato in aereo sabato tardi a Bogotà, dove è stato portato al quartier generale della polizia sotto pesante scorta.
A tradirlo sarebbero stati dei problemi di salute legati ai reni. L'uomo, come riferito dalle autorità, si muoveva da tempo nella regione settentrionale di Antioquia, ma sfruttava la complicata struttura della zona per cambiare continuamente nascondiglio ed eludere le operazioni di polizia. Due settimane fa, però, l'intelligence è riuscita a restringere il cerchio seguendo il gruppo di fiducia del capo, incaricato di portargli i medicinali per lenire i dolori.
Una volta chiuse tutte le vie di fuga, compresa quella via mare, le Forze dell'ordine hanno eseguito il blitz. "Abbiamo capito meglio i suoi spostamenti e cambi di ritmo. Ha progressivamente perso le squadre di sicurezza e ha commesso gli errori che speravamo commettesse", ha detto il generale Luis Fernando Navarro, capo delle Forze armate.
"Questo è il colpo più duro che è stato inferto al narcotraffico in questo secolo nel nostro Paese. Paragonabile solo alla caduta di Pablo Escobar". Così ha detto il presidente Ivan Duque in un messaggio pubblicato sui social network.
L’emittente colombiana W Radiò di Bogotà ha ricordato che sulla testa del leader dei narcotrafficanti pendeva una taglia fino a cinque milioni di dollari posta dal governo degli Stati Uniti. Ricercato da almeno sei anni, il boss con molta probabilità finirà in una prigione degli Stati Uniti. Infatti sul suo conto gravano sei condanne della giustizia colombiana, due delle quali con pene comprese tra i 40 e 50 anni di prigione, per reati come omicidio aggravato plurimo, sparizione forzata, reclutamento illecito di minori e organizzazione a delinquere. Ma sul suo conto sono aperti anche processi presso due tribunali degli Usa: uno in Florida, seguito a un ordine d'arresto del luglio 2015 per reati federali sulle sostanze stupefacenti e uno a New York, per partecipazione continua ad attività criminali legate al narcotraffico, legato a un ordine d'arresto dell'ottobre 2015. Le due richieste di estradizione saranno ora sottoposte al vaglio della Corte suprema di Giustizia, che passerà quindi l'onere della decisione finale al governo. Un processo che potrebbe durare dagli otto mesi ai due anni e che, rilevano i media locali, dovrebbe chiudersi con il via libera al trasferimento negli States.

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