Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.
Daphne Caruana Galizia, una coraggiosa giornalista antimafia, 4 anni fa è rimasta uccisa da un’autobomba dentro la Peugeot 108 che aveva preso a noleggio. Aveva appena presentato una denuncia alla polizia per minacce.
Daphne aveva indagato sui riciclaggi a Panama che coinvolgevano personalità di tutto il mondo, di cui oggi cominciamo a sapere qualcosa. Da tempo aveva capito che Malta poteva essere sfruttata - grazie a complicità politiche - come paradiso fiscale di mafie e affaristi e luogo di riciclaggio, presso cui acquisire la cittadinanza europea.
Chiunque di noi abbia svolto indagini di mafia sa che è così. Anche i catanesi hanno avuto Malta come base per fare confluire denaro proveniente da scommesse illegali e altri reati.
La battaglia di Daphne era a difesa di tutti coloro che indagano e combattono contro le mafie.
Il 20 novembre 2019, come mandante del suo omicidio è stato arrestato l'imprenditore Yorgen Fenech, accusato da Caruana Galizia di possedere un fondo segreto a Panama e di aver fatto pressioni sul governo laburista per aggiudicarsi un appalto. L'arresto ha scosso il governo maltese del primo ministro  Muscat, coinvolgendo il suo capo di gabinetto Keith Schembri, il ministro del turismo Konrad Mizzi e il ministro dell'economia Chris Cardona, tutti accusati di aver favorito Fenech nei suoi affari e di aver depistato le indagini. Il 26 novembre Mizzi e Schembri si sono dimessi e Cardona si e auto sospeso dalla carica.
Il 20 luglio 2020 il tassista Melvin Theuma, testimone chiave del processo in quanto intermediario tra mandanti ed esecutori dell’attentato a Caruana Galizia viene trovato "in una pozza di sangue, nel suo appartamento esattamente nel giorno precedente all’udienza per la sua testimonianza. Secondo gli inquirenti, i tagli alla gola e sul torace sono riconducibili a un tentato suicidio, anche se rimangono dubbi sulla dinamica.
Dietro l’omicidio di questa donna - avvenuto con le modalità stragiste mafiose - ci stanno gli interessi delle più importanti organizzazioni mafiose mondiali. Interessi che ancora non sono venuti alla luce e rispetto ai quali c’è un muro di ostacoli e di omertà.
Non dimentichiamo il sacrificio di questa donna, se vogliamo arrivare alla verità.

Tratto da: facebook.com
 
ARTICOLI CORRELATI
 

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos