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Presentato il libro scritto da Anna Vinci ed edito da Chiarelettere

"Quella di papà è una storia in cui inevitabilmente si parla di mafia, di trattativa e quant'altro. Ma in questo libro c'è un atto d'amore nei confronti di mio Padre. Perché sicuramente ho vissuto in un ambiente difficile ed ostile. Io vengo da una famiglia mafiosa. Ho visto anche scorrere il sangue. Però Papà, Luigi Ilardo, nelle sue azioni, mi ha indicato una strada da percorrere. Se oggi mi sento una donna che crede nello Stato e nella legalità lo devo anche a mio padre che con la sua scelta è stato uno spartiacque, indicando il percorso giusto". E' con queste parole che Luana Ilardo, figlia di Luigi Ilardo, vice capo mandamento a Caltanissetta, nonché cugino di Giuseppe “Piddu” Madonia, ma soprattutto infiltrato in Cosa nostra per conto dello Stato, ha raccontato il padre a Bagheria, in occasione della presentazione del libro "Luigi Ilardo, omicidio di Stato", scritto da Anna Vinci, in cui viene raccolta la testimonianza della figlia. 
L'evento si è tenuto presso il Teatro Butera, all'interno della rassegna di appuntamenti “Bagheria città che legge” promossa dall’amministrazione comunale con l’organizzazione dell’assessorato alla Cultura, guidato da Daniele Vella. Ed oltre a Luana hanno partecipato Alessandro Bafumo, vice presidente associazione Culturale Culturiamo Insieme, Carmine Mancuso presidente associazione Caduti contro la Mafia nonché figlio di Lenin Mancuso, Andrea Piazza, segretario dell'associazione e fratello di Emanuele Piazza, la Sen. Cinzia Leone. Quindi l’autrice Anna Vinci intervenuta con un video, mentre a moderare l’incontro è stato l’avv. Debora Sansone.





"Mio padre è stato lasciato solo - ha ribadito Luana, il giorno prima impegnata a Paternò sempre per presentare il libro - E quando si è lasciati soli, lo diceva anche Falcone, su muore. E' successo a lui e a tanti altri. Noi oggi ci troviamo a chiedere verità e giustizia per i nostri cari a 360° perché non ci accontentiamo solo di conoscere il volto degli esecutori. Perché parliamo di storie che sono molto più grandi. Personalmente spero che oggi papà possa essere fiero di me".
La scrittrice Anna Vinci, intervenuta con un video, ha espresso il proprio desiderio che il libro possa "avvicinare anche le persone più lontane dall'ambiente nel quale ha vissuto Luana. E che ritrovino nello sguardo di una figlia innamorata del padre, tolto a lei violentemente, qualcosa che riguarda anche le vite più ordinarie". 
Al contempo hanno voluto esprimere la propria vicinanza a Luana anche Carmine Mancuso ed Andrea Piazza, entrambi familiari vittime di mafia, che hanno voluto ricordare come il contributo di Luigi Ilardo fu di quelli veri ed importanti proprio perché raccontava l'esistenza di certi "rapporti di alto livello". Perché "la mafia non è solo quella militare, ma un sistema. E dietro a delitti e stragi ci sono troppe mancate verità". 
Quindi hanno anche ribadito il proprio appello, affinché sia rivisto il piano nazionale per l'assegnazione dei beni confiscati andando oltre alle formule di discrezionalità.


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