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A Peschiera Borromeo in provincia di Milano nella notte tra l’8 e il 9 agosto alcuni addetti ad un centro di smistamento della posta hanno trovato una busta contenente tre cartucce di pistola indirizzata al Papa. Il responsabile della struttura, un 57enne, ha poi chiamato i carabinieri di Paullo, che sono intervenuti per ulteriori accertamenti sequestrando la missiva e il suo contenuto. La busta era priva di mittente e presentava un francobollo francese con la scritta - fatta a penna e poco leggibile - "Il Papa, Città del Vaticano, Piazza S. Pietro in Roma”. Inoltre dentro il plico sono stati trovati tre proiettili a pallini di tipo Flobert, calibro 9 millimetri. I rilievi dell'Arma hanno permesso di trovare la fotocopia di un versamento da 10 euro, effettuata in un ufficio postale o bancario tedesco (il modulo non ha l'intestazione) nel 2018. Fortunatamente la minaccia, dopo poco tempo, è stata debellata. Infatti il plico, analizzato dagli investigatori coordinati dal pm di turno, Alessandra Cerreti, non aveva frasi minatorie per il Pontefice. Oltretutto il mittente, un cittadino francese residente in un paesino non lontano da Strasburgo, era già conosciuto dalla Gendarmeria del Vaticano fin dalla fine del 2017. L'uomo aveva già inviato una missiva alla farmacia del Vaticano, inserendo nella busta due monete da 1 e 2 centesimi e un lettera scritta con una grafia talmente incomprensibile da risultare intraducibile per gli interpreti della Santa Sede. Da allora l'uomo non si era più rifatto vivo, né con messaggi diretti a papa Bergoglio né con gesti di protesta indirizzati ad altre personalità d'Oltretevere. Della vicenda è stato informato il procuratore aggiunto dell'Antiterrorismo, Alberto Nobili. Infine i carabinieri hanno preso contatto con i loro colleghi d'Oltralpe per verificare se il mittente risulti davvero residente nel paese indicato nella busta e per capire le sue reali intenzioni.

Foto © Imagoeconomica

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