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L'ex sottosegretario condannato per concorso esterno

La Corte d'Appello di Napoli ha condannato a dieci anni di carcere (un anno in più rispetto alla sentenza di primo grado) l'ex sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino, nel cosiddetto processo Eco4 in cui era imputato per concorso esterno in associazione camorristica in relazione alla gestione, ritenuta politico-mafiosa dall'accusa, di un Consorzio, l'Eco4, appunto, che nel Casertano si occupava nei primi anni duemila di raccolta dei rifiuti.
In primo grado, l'ex coordinatore regionale di Forza Italia era stato condannato dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) a nove anni.
La Procura Generale nei mesi scorsi aveva chiesto per Cosentino una condanna a 12 anni, con una maggiorazione rispetto al primo grado vista l'entrata in vigore nel 2005 di una normativa che aumentava i minimi edittali per i reati mafiosi.
Fra le accuse, da qui il nome dell'inchiesta, ci sono i presunti favori relativi all'appalto vinto nel 1999 dai fratelli Orsi, imprenditori ritenuti vicini al clan Bidognetti. La gara cui fa riferimento il processo è quella indetta dal Ce4, consorzio di 20 Comuni del casertano che si occupava del ciclo dei rifiuti. Secondo i pm, è stato proprio Cosentino a permettere ai fratelli Orsi di associarsi al consorzio creando la società mista Eco4 che ottenne poi affidamenti diretti.
I magistrati d'appello hanno condiviso l'impostazione dell'accusa: in primo grado Cosentino fu riconosciuto come il "referente nazionale del clan dei Casalesi", almeno fino al 2004, così come ipotizzato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Dopo la sentenza di primo grado, nonostante i nove anni inflitti, la Dda di Napoli ha presentato comunque appello ritenendo che l'appoggio di Cosentino al clan fosse andato avanti anche oltre il 2004, almeno fino al 2009, saldandosi con le condotte contestate in altre due indagini antimafia successive che hanno coinvolto Cosentino, ovvero il "Principe e la Ballerina" e l'inchiesta "carburanti"; nei processi scaturiti dalle due indagini, l'ex sottosegretario e' stato condannato in primo grado ma poi recentemente assolto, in entrambi, al termine dell'appello.
"Credo che sia una sentenza profondamente sbagliata - ha commentato Agostino De Caro, legale di Cosentino - aspettiamo di leggere le motivazioni per impugnarle".
La condanna odierna si aggiunge a quella definitiva a quattro anni di carcere inflitta a Cosentino per la corruzione di un agente del carcere di Secondigliano (Napoli) e ad una seconda a dieci mesi per diffamazione e violenza privata nei confronti dell'ex governatore della Campania Stefano Caldoro.

Foto © Imagoeconomica

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