La testimone è stata sentita in forma 'protetta' con un paravento
"Sembra mio marito, è Paolo perché ha questa fossetta. Aveva i capelli più indietro ma comunque è lui. E' riconoscibile, da parte mia, molto la parte inferiore del viso": con queste parole pronunciate davanti alla Corte d'Assise di Bologna, Maurizia Bonini, conferma il riconoscimento dell'ex marito, Paolo Bellini, in un filmato amatoriale girato da un turista straniero alla stazione di Bologna il 2 agosto 1980. Bellini, ex esponente di Avanguardia Nazionale, è accusato di concorso nella Strage di Bologna nel nuovo processo in corso sull'attentato terroristico più sanguinario del Dopoguerra.
L'imputato prima che la ex moglie, sentita come teste questa mattina, entrasse in aula si è allontanato. "Io esco dall'aula così non ci sono problemi. Esco tranquillamente però i miei legali hanno il diritto di poter vedere", ha detto. La testimone è stata sentita in forma 'protetta' con un paravento che impediva ai presenti di poterla vedere. "Ha detto una bugia. Ha ingannato tutti, io per prima sono rimasta ingannata. Avevo 25 anni e non potevo immaginare che fosse lì, in quella situazione", ha detto l'ex moglie di Bellini parlando della sua presunta presenza in stazione la mattina della Strage.
In foto: la testimonianza di Maurizia Boni riparata da un paravento. In primo piano, il filmato del 2 agosto 80
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