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"Chiara Gualzetti, una ragazza 16enne è stata uccisa a coltellate e ritrovata morta a Monteveglio, nel Bolognese, a circa un chilometro dalla sua abitazione.
Nella notte è stato fermato un giovane - che ora è accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione e dal fatto che la vittima era minorenne. Risulta che avrebbe colpito più volte la ragazza con un coltello che aveva appositamente portato con se. Il ragazzo, interrogato nella notte, avrebbe dichiarato di 'aver agito sulla base di una spinta superiore, una sorta di voce superiore che gli ha detto di uccidere'. Quando sarà depositato il verbale capiremo bene ciò che ha detto. Ma queste parole hanno già indotto la Procura a valutare la necessità della perizia psichiatrica".
E' con queste parole che il consigliere togato del CSM Sebastiano Ardita ha commentato sulla sua pagina Facebook il femminicidio della giovanissima Chiara Gualzetti della cui scomparsa improvvisa sono state avvisate le Forze dell'Ordine la domenica pomeriggio dai genitori, ai quali ora, come ha scritto Ardita "non rimane altro che la rassegnazione".
Il cadavere di Chiara Gualzetti presentava ferite da arma da taglio al collo e sembra altre lesioni, come se qualcuno l’avesse picchiata. "Il processo dirà se il fermato è colpevole e se è sano di mente" ha osservato il magistrato, il quale ha poi precisato che "questo episodio già basta per mettere il dito sulla piaga di come il nostro paese affronta il grave problema dei disabili di mente che commettono gravi delitti di sangue.
Una legge qualche anno fa ha spazzato via gli OPG (Ospedali psichiatrici giudiziari) ossia le strutture detentive che erano dedicate a questi delicatissimi casi e che dopo anni erano riuscite a garantire sicurezza ed un adeguato trattamento sanitario.
Le ha sostituite con le REMS (Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza), al cui interno non è prevista la presenza della polizia penitenziaria ma solo di personale medico".
Inoltre il consigliere togato ha poi scritto che "in questo momento la lista di attesa delle Rems ha superato le 800 persone per le quali non c’è posto. Ciò significa che gli interessati stanno o in carcere oppure fuori. Ma in ogni caso le Rems si sono dimostrate inadatte ad ospitare soggetti altamente pericolosi e malati di mente. Perché vi è rischio di evasione (e dunque di nuove vittime di atti violenti), di aggressione ai sanitari e di invivibilità per gli altri ricoverati. Rispetto ad una riforma frettolosa ancora non si vedono risposte chiare e correttivi adeguati".

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