Nel silenzio più o meno generale della pax draghiana accadono alcune cose. L'ergastolo ostativo (così ormai viene chiamato l'ergastolo) è sotto attacco. Oggi, sebbene in pochi hanno il coraggio di dirlo, i mafiosi sperano! Sperano di uscire dopo 26 anni senza essersi pentiti, senza aver aiutato i giudici nella lotta alla mafia. Mentre gli ipocriti alla Salvini si indignano per la scarcerazione di Brusca (del quale conosciamo i reati proprio grazie alla legge sui pentiti) altri boss pericolosissimi, vedi i fratelli Graviano, sperano di poter uscire di prigione sebbene siano rimasti in silenzio. E i Graviano soprattutto Giuseppe, sanno cose indicibili. Graviano fu il mafioso che giocò uno dei ruoli più significativi nell'organizzazione degli attentati. E lui sì che potrebbe parlare dei mandanti occulti. Ma oggi nessuno più si pente anche perché il pentitismo è sotto attacco. Salvini stesso lo ha attaccato. Giuseppe Graviano ha scritto una lettera al Ministro di grazia e giustizia Cartabia. Sarà un caso ma Forza Italia torna al governo e Graviano scrive ad un ministro. Lo fece già nel 2013 quando scrisse alla Lorenzin (all'epoca in quota PDL) per chiederle l'abrogazione dell'ergastolo. Pochi giorni dopo Berlusconi firmava i referendum radicali uno di questi dedicato proprio all'abolizione del “fine pena mai”. Il terrore dei boss. A breve ci sarà la sentenza di appello sulla Trattativa. Ed i sepolcri imbiancati tornano a parlare di “presunta” trattativa. Pezzi della magistratura (contaminati dalla politica) si è sono auto-delegittimati. Ma questo viene usato per colpire i giudici anti-mafia che combattono per dare alla pubblica opinione verità processuali indispensabili. Succede tutto questo ma la politica fa orecchie da mercante. La lotta alla mafia è sotto attacco e molti cittadini sembra si siano dimenticati che la guerra non è ancora vinta… anzi. 

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