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La commissione per "le buone prassi" ignora i successi giudiziari contro la 'Ndrangheta

Il distretto di Catanzaro è stato in grado di smaltire il 110% delle pratiche giudiziarie in pieno periodo COVID, di essere riuscito a costruire l'aula bunker più grande d’Italia - realizzata in tempi record - e, infine, di aver ristrutturato un convento del '400 di 6mila metri quadrati che verso la fine dell'anno ospiterà gli uffici della Procura.
Un lavoro encomiabile e riconosciuto anche dallo stesso Ministero della Giustizia che però ha deciso di istituire una commissione insieme al Ministro per il Sud e la coesione territoriale per valutare il funzionamento della magistratura nel Meridione.
Un vero e proprio paradosso firmato dal Guardasigilli Marta Cartabia e dalla collega Mara Carfagna.
Infatti l'idea non ha raccolto molti consensi ed è già stata bocciata in pieno dal procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, "a noi è dispiaciuta già l'idea di quella commissione - ha detto il magistrato - siamo l'unico distretto con segno positivo. E ora si sente l'esigenza di creare una struttura per spiegare le buone prassi? E quali sarebbero le buone prassi?
Voi pensate di poter sovrapporre un qualsiasi tribunale del nord con i carichi e col tipo di mafie che ci sono in Sicilia, in Calabria, in Basilicata e in Puglia?
E chi dovrebbe insegnare a noi come si organizza un ufficio?
Nel momento in cui in quattro mesi e mezzo siamo riusciti a fare quest'opera?".
La parole sono state pronunciate a margine della cerimonia dell’inaugurazione dell’aula bunker di Lamezia Terme che ha visto anche la presentazione di una nuova struttura, data dalla Regione al distretto di Catanzaro, da 3mila metri quadri, la quale ospiterà gli archivi giudiziari di tutta la zona, "cioè vuol dire risparmiare altri 600mila euro l'anno di fitto" ha detto Gratteri.
Oltre all'aula bunker e al nuovo archivio il procuratore ha fatto sapere che entro la fine dell'anno la Procura di Catanzaro avrà una sede da 6mila metri quadri ricavata da un convento ristrutturato del '400. "I lavori sono stati seguiti dalla sovrintendenza delle Belle Arti per riportarlo alla bellezza originaria - ha detto il magistrato - tutto questo in quattro anni. Io credo sia la dimostrazione della capacità organizzativa degli uffici giudiziari del distretto di Catanzaro. Non lo dico io. Io sono l'ultimo bullone del carro. Però se nel distretto di Catanzaro si è in grado di fare queste cose, forse, le buone prassi le dovremmo insegnare noi, con un po' di modestia, e non altri, che non so cosa hanno fatto nella vita. Non possono venire a spiegarci come si organizza un ufficio dato che io il giorno in cui mi sono insediato c'erano 16 anni di arretrato di fascicoli e adesso marciammo con l'attualità. Forse siamo in grado di organizzare un ufficio, forse siamo in grado di spiegare come si organizza un ufficio".
Durante la cerimonia il pm ha detto anche che "la Calabria aveva bisogno come il pane di un'aula bunker così efficiente", in grado di ospitare "150 videoconferenze contemporaneamente" e che ha "la possibilità di far sedere 1000 persone a distanza COVID", oltre ad essere "monitorata con un sistema di telecamere a circuito chiuso sia all'interno che all'esterno".
"Era giusto questo momento di soddisfazione per tutti. Perché il merito di questa bellissima opera è di tutti, di tutte le persone che voi avete visto oggi qui e anche di altri" ha concluso il magistrato.

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