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In Piazza Duomo a Milano Our Voice presente assieme a migliaia di giovani: "Italia silente e complice"

Migliaia di giovani, associazioni, palestinesi, italiani, cittadini del mondo sono scesi in piazza a Milano, davanti al Duomo, per condannare la strage in corso in Palestina dove l'esercito di occupazione israeliana sta attaccando un intero popolo.
Da quando è iniziato l'ennesimo attacco lungo la Striscia di Gaza, vi è un bilancio di centinaia di feriti, diversi morti, tra cui 17 bambini.
L'evento organizzato in primis da Gaza FreestyleFestival, GPI Giovani Palestinesi d'Italia, ha visto l'adesione di decine e decine di associazioni tra cui anche il Movimento artistico culturale "Our Voice". Tutti uniti per denunciare anche la complicità dei mezzi di informazione e media italiani che raccontano una verità distorta, serva della narrazione di propaganda israeliana per cui l'occupante viene vittimizzato.
E così vogliamo proporre ai nostri lettori gli interventi di Sonia Tabita Bongiovanni, fondatrice del Movimento, e di Karim e Jamil El Sadi, membri e al tempo stesso giovani redattori di questa rivista. Una denuncia ferma, la loro, su quanto sta avvenendo in quella terra martoriata, a causa dello Stato criminale israeliano.
"Mentre siamo qui adesso le nostre sorelle e fratelli vengono uccisi dalle bombe - ha detto Sonia Tabita Bongiovanni - Io come membro del movimento Our Voice e come italiana voglio denunciare ciò che sta accadendo oggi in Palestina. Io voglio dire oggi che l'Italia è complice perché sta finanziando il conflitto con le armi che uccidono nostri fratelli e sorelle. È sottomessa e occupata dagli Stati Uniti con la presenza delle loro basi Nato. Gli stessi che hanno finanziato Israele. Ci faremo sentire in tutto il mondo perché denunciamo un unico sistema patriarcale, fascista, razzista, omofobo e mafioso. Voglio chiedere al Presidente Draghi perché non si esprime sulla Palestina. Perché nelle scuole non veniamo informati e informate". E poi ancora: "Voglio ricordare quelle bambine e bambini violentati dai militari israeliani e cileni. Io voglio denunciare tutto questo: le lobby sioniste, che sono tra le più grandi a livello economico, quella minoranza della popolazione mondiale che fa pressione sul governo degli Stati Uniti e che detiene l'economia e porta lo sfruttamento sul sangue dei nostri fratelli. Chi siete voi minoranza della popolazione mondiale per decidere su tutti i popoli?".
Altrettanto duro l'intervento di Karim El Sadi che ha messo all'angolo quei politici che hanno partecipato al presidio in favore di Israele. "I leader italiani hanno dato piena solidarietà a Israele mentre uccidevano i nostri fratelli e sorelle in Palestina. Salvini ascoltami, tu hai scritto nei tuoi social che chi attacca Israele attacca la democrazia. Stai zitto! Quale democrazia vedi che c'è un regime di apartheid, Israele è indagato per crimini di guerra e Israele sta deportando persone?". Ugualmente è stata denunciata l'unilateralità della narrativa e media italiani, che "omettono immagini e discorsi" a cominciare dalla Rai, che non fa vedere le "immagini dei bambini trucidati a Gaza".
"Noi - ha aggiunto El Sadi - siamo vittime di una diaspora che da troppo tempo va avanti, sono anni che la nostra gente è stata esiliata con la forza. Ma comunque Israele riesce a spacciarsi davanti alla comunità internazionale come una vittima. Tutti noi siamo vittime di questa entità sionista, mio cugino è stato ammazzato due anni fa da 18 colpi sparati da fucili israeliani". E poi ancora ha lanciato un grido rivolgendosi al Presidente Benjamin Netanyahu: "Hai fatto male i conti. Non riuscirai a schiacciarci, sappi che noi avremo la nostra terra e la libertà. Oggi la gioventù si sta alzando, in Colombia, in Cile, in Uruguay, in Africa, nos están matando. Noi palestinesi non siamo più soli, la gioventù globale ha alzato la testa, io oggi voglio sorridere perché noi presto o tardi questa lotta la vinceremo".
Successivamente ha preso la parola anche Jamil El Sadi, dapprima invitando il politico Tajani a parlare dei fondatori del suo partito (Forza Italia) Marcello Dell'Utri e Silvio Berlusconi, indagati come mandanti esterni delle stragi del 1993, anziché parlare di Palestina.
E poi ancora ha aggiunto: "Lo Stato israeliano non è democrazia, i bombardamenti non sono democrazia, gli stupri non sono democrazia, i morti innocenti, civili non sono democrazia, gli edifici bombardati non sono democrazia. L’Egemonia nel Medio Oriente durerà fin tanto che potranno essere sostenuti dagli Usa e dall'ipocrisia dell'Europa. Vergogna! Se ci complimentiamo per la democrazia israeliana allora ci complimentiamo per tutti i nuovi governi dittatoriali, per i nuovi Pinochet, per i nuovi Mussolini. La dialettica dell’informazione e libertà di stampa ha oscurato la libertà dei fatti. Intifada non è terrorismo, ma significa insurrezione popolare, partigiani. Resistenza, Mobilitazione pacifica come quelle che i nostri compagni stanno facendo a Gerusalemme, con barricate e sorrisi con Resistenza e resilienza". Ed infine una promessa: "Milioni di giovani si stanno risvegliando nel mondo per condannare i soprusi e i genocidi e crimini di Israele. Le violenze del governo israeliano non resteranno impuniti, prima o poi sarà fatta giustizia, fino all’ultima pietra. Restiamo umani, stay human!".

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