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Con la testimonianza della figlia Luana e la prefazione del Colonnello Michele Riccio

Quella di Luigi Ilardo, in passato capomafia della provincia di Caltanissetta poi divenuto confidente del colonnello Michele Riccio e ucciso, il 10 maggio 1996, prima di divenire definitivamente collaboratore di giustizia, è una di quelle storie ancora oggi avvolte da un alone di mistero.
Nel giorno dell'anniversario della sua morte torniamo a parlare della sua persona e di quel contributo che avrebbe potuto dare alla ricerca della verità sulle stragi e quei rapporti alti ed altri che Cosa nostra da sempre ha con il potere.

L'occasione è data dall'uscita nelle librerie del libro di Anna Vinci, "Luigi Ilardo, omicidio di Stato", in cui viene raccolta la testimonianza della figlia Luana, e che ha una prefazione del Colonnello Michele Riccio".

Ne parleremo lunedì 10 maggio 2021, alle ore 17.

Parteciperanno
Anna Vinci (scrittrice ed autrice)
Luana Ilardo (figlia di Luigi Ilardo)
Giorgio Bongiovanni (direttore di ANTIMAFIADuemila)

Con la partecipazione speciale del colonnello Michele Riccio (autore della prefazione al libro)

Letture di Our Voice

IL LIBRO
«Hanno ucciso e seppellito lui, ma non noi e soprattutto me, che evidentemente ho ereditato tanto del suo coraggio. So che la mia liberazione avverrà quando emergerà la verità della storia, più grande di lui, nella quale mio padre si è trovato coinvolto e della quale è stato uno dei protagonisti. Mi scopro a raccontare certe vicende intramezzandole con ricordi privati, e resto la bambina ignara di allora, eppure sono la donna consapevole di oggi.» Questa volta a parlare è Luana Ilardo, nata nel 1980, quando suo padre morì aveva appena sedici anni. Fu lei a scendere per strada e a raccoglierlo tra le sue braccia la sera del 10 maggio 1996, poco prima che scattasse il piano di protezione a tutela sua e della famiglia. Il suo racconto ci commuove, perché oltre alla drammaticità della morte, la storia di Luana ci fa entrare dentro la mentalità e la vita quotidiana di una famiglia mafiosa, imparentata coi Madonia e a contatto con tutti i più importanti boss, compreso Provenzano.
Anna Vinci dà voce a Luana in modo puntuale e avvincente, una testimonianza toccante e drammatica dettata dall’amore di una figlia che a poco a poco si rende conto di quanto la sua vita sia stravolta prima dalla carcerazione del padre e poi dalle continue fughe, sparizioni, paure. È incredibile come la grande storia di questo Paese passi da qui, attraverso questa vicenda famigliare che ci è restituita in tutta la sua concretezza. In appendice alcune dichiarazioni e lettere private di Ilardo e documenti sulla sua collaborazione, oltre ad un dialogo tra l’autrice e Giorgio Bongiovanni, direttore di “Antimafia Duemila”.

Anna Vinci è nata a Roma, dove vive e lavora. È stata amica e biografa di Tina Anselmi, di cui cura l’archivio. È autrice di diversi romanzi, tra cui: Calcutta (abbinato al racconto di Vasco Pratolini, Lungo viaggio di Natale, Guida); Marta dei vocabolari e Restituta del porto (Voland); Il Signore del sorriso (Iacobelli). Tra i suoi saggi ricordiamo: Tina Anselmi. Storia di una passione politica (Sperling & Kupfer 2006, ristampa 2016); La Politica con il cuore (con Stefania Pezzopane, Castelvecchi); Le notti della democrazia. Tina Anselmi e Aung San Suu Kyi, due donne per la libertà (Ediesse); Gaspare Mutolo. La mafia non lascia tempo (Rizzoli, 2013 e Chiarelettere 2019); La P2 nei diari
segreti di Tina Anselmi (Chiarelettere 2011, edizione tascabile 2018). Come autrice, conduttrice e documentarista, ha lavorato a Radio Due nei programmi Tre Uno Tre Uno, Sala F, I Giorni. Nel 2013 ha realizzato il documentario Tina. Una vita per la democrazia (Rai3 Doc3) e nel 2016, per Rai Storia, il documentario Tina Anselmi, la grazia della normalità. Da La P2 nei diari segreti di Tina Anselmi ha tratto e messo in scena lo spettacolo di teatro civile Tra le pieghe della P2.

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