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L'ex pm: "Si può avere fiducia nella giustizia"

Il segnale c'era stato già lo scorso novembre, quando il Tar del Lazio era intervenuto con una sospensiva che di urgenza aveva restituito la scorta, confermata dal consiglio di Stato. Ieri però il Tribunale amministrativo è intervenuto con una sentenza definitiva di merito che annulla in toto il provvedimento di revoca della scorta nei confronti di Antonio Ingroia, ex magistrato ed oggi avvocato, che era stato disposto il luglio scorso dall'Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale del ministero dell'Interno.
Nello specifico era stato revocato il dispositivo di quarto livello "tutela su auto non protetta".
Adesso quel provvedimento è stato dichiarato definitivamente nullo, ai fini di un riesame della posizione dell'ex magistrato. Nella sua sentenza il Tar del Lazio spiega come "nella nuova valutazione di conferma della revoca della misura di tutela, l'Amministrazione non avrebbe tenuto conto delle considerazioni svolte dal giudice di appello in sede cautelare nella parte in cui ha disposto che l'amministrazione, ferma restando la discrezionalità delle valutazioni di sua competenza, riesaminasse il provvedimento di revoca della misura di protezione". Secondo i giudici, però, anche nel nuovo atto di conferma della revoca "manca un preciso riferimento alle ragioni per cui l'attività svolta dal ricorrente non sia stata ritenuta tale da richiedere il riconoscimento di una forma di tutela pur nella forma attenuata precedentemente concessa". Il 'riesame' della vicenda, in passato prescritto dal Consiglio di Stato, secondo il Tar "avrebbe dovuto indurre non tanto a un aggiornamento della valutazione da parte della Commissione, quanto all'esposizione delle ragioni per cui l'attività svolta dal ricorrente nei processi in cui sono coinvolti esponenti della criminalità organizzata non costituisse elemento tale da evidenziare una esposizione a rischi tali da giustificare la tutela, sia pure nella forma minima prevista in origine".
"Questa sentenza che ha annullato la revoca della mia scorta recependo le ragioni esposte dal mio difensore - ha commentato Ingroia - dimostra ancora una volta che si può avere fiducia nella Giustizia amministrativa visto che il Tar ha riconosciuto gli elementi di pericolo da noi segnalati compreso l'atteggiamento palesemente minaccioso nei miei confronti di Giuseppe Graviano nell'udienza a Reggio Calabria in cui l'ho interrogato durante il processo Ndrangheta stragista dove rappresentavo come avvocato di parte civile delle famiglie dei carabinieri Fava e Garofalo uccisi nel 1994".

Foto © Matteo Gozzi

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