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Argentina. Oggi si celebra il giorno della memoria, ricordando i morti e i desaparecidos durante la dittatura militare, ma io mi rifiuto di ricordare semplicemente il genocidio perpetuato.
Pensiamo che sono stati uccisi per un motivo e per uno scopo; come per un motivo e per uno scopo li fecero scomparire. Questo pretendo sia ricordato.
Comincerò col ricordare il perché fu stabilita la dittatura genocida. Fu solo per eliminare il germe della rivoluzione personificata nell'idealismo combattente? No, quel processo fu il mezzo per installare un obiettivo più durevole nel tempo: il controllo politico ed economico delle grandi multinazionali e l'esclusione sociale di milioni di argentini.
L’intrusione del processo militare del 24/03/76 aveva come obiettivo quello di promuovere la dipendenza assoluta del paese al progetto del capitale finanziario, essendo la sua eminenza grigia il Dr. Alfredo Martínez de Hoz, con alle spalle la Commissione Trilaterale. Suo adlater è stato Guillermo Walter Klein, che ha svolto la funzione di Sottosegretario alla Programmazione e Coordinazione Economica; intanto nel B.C.R.A si trovava Adolfo Diz, conosciuto per la sua partecipazione ai cosiddetti "Chicago boys", appartenendo alla scuola monetarista creata da Milton Friedman. Un altro collaboratore è stato José Luis Machinea (che successivamente sarebbe stato alla guida del B.C.R.A (Banco centrale Repubblica Argentina) durante il governo di Alfonsín, sostituendo le garanzie dello Stato rispetto al debito privato, trasformandolo in debito diretto e che fu creatore del "blindaggio" durante il governo del Dr. Di La Rua); la continuità è innegabile.
A partire dall'appartenenza alla "Commissione Trilaterale", le relazioni di potere si sono andate concentrando di pari passo alla concentrazione del capitale finanziario.
Nel nostro paese, il programma che sviluppò il Dr. Martínez de Hoz, in qualità di Ministro dell'Economia della dittatura, aveva come obiettivo quello di modificare la modalità di produzione capitalista esistente, adeguandola agli obiettivi del capitale finanziario internazionale, disarticolando lo sviluppo delle forze produttive e progettando il tutto per un paese di 15.000.000 abitanti; ciò coincide perfettamente con l'obiettivo di certi gruppi di potere mondiale, che pretendono un pianeta con non più di 1.500.000.000 di abitanti.

Ecco dunque quali sono stati gli strumenti di dominazione utilizzati:

- controllo politico delle risorse dello Stato;

- disarticolazione delle forze produttive al fine di consolidare la dipendenza finanziaria;

- traffico di armi e droga con la scusa della necessità di ottenere risorse per lo sviluppo della "lotta antisovversiva", oggi denominata anche "antiterrorista" (non dimentichiamo che il Cartello di Cali fu una creazione della C.I.A);

- il terrore come strumento di soggezione sociale;

- la corruzione come contropartita nel controllo delle volontà;

Il processo militare ha lasciato un enorme debito estero argentino, che aveva ricevuto U$S 7.875.000.000 nel 1975, U$S 45.087.000.000 nel 1983, la "grande truffa", come la definì Olmos Gaona, e ratificato dal giudice federale Jorge Ballesteros, per il quale risultano provati oltre 470 illeciti. Nonostante tutto, questi reati furono dichiarati prescritti.
Detto ciò, gettate queste basi, comincia il periodo di consolidamento sotto l'apparenza di democrazie formali che, sebbene hanno fatto dei piccoli tentativi di resistenza, (ad es. il caso Grispum all'inizio del governo del Dr. Alfonsín e quello di Roig durante il governo del Dr. Menem), sono deviate verso il consolidamento del processo, portando all'aggravarsi della corruzione e del debito. Ma anche, come risultato logico, all'aumento dell'esclusione sociale e all'acutizzarsi della fame per la popolazione (in Argentina la sottoccupazione è arrivata al 24%, mentre la disoccupazione al 22% della popolazione lavorativamente attiva).
È stata questa la risposta a quanto stabilito nei documenti Santa Fe I, II e IV, dove si percepisce chiaramente un cambiamento nelle strategie operative ad essere applicate attraverso il Consenso di Washington.
Pretendo che in questo giorno si ricordi la verità, vista attraverso la realtà obiettiva e non attraverso la mera declamazione e menzione delle sordide morti, perché loro, i combattenti per la vita, costituiscono la generazione più lucida, quella che ha unito l'ansia di giustizia, la speranza di un mondo migliore e il valore di lottare per raggiungerlo. Loro hanno preso la decisione militante di offrire la propria esistenza per un ideale.
Io mi domando: quanti di quelli che oggi alzano la voce condannando il genocidio, hanno condiviso, non tanto la lotta, ma almeno quell'obiettivo libertario? Quanti di coloro che si strappano le vesti nel giorno della memoria in realtà - cosciente o inconsciamente - pretendono di limitarla ad un mero "omaggio funebre", appropriandosi delle ragioni della storia?
Teniamo viva la memoria. Non lasciamo che trasformino i ricordi in mera e macabra liturgia. Il nemico ha costruito la sua struttura di controllo politico ed economico sui corpi dei martiri, ma la memoria delle loro convinzioni sopravvive, perché erano, sono e saranno, i loro ideali.
Ricordiamo il perché li ammazzarono e fecero sparire, alzando le loro bandiere in atteggiamento di resistenza. Amen.

Foto © "Mothers of the Plaza de Mayo (Madres de Plaza de Mayo)" by willposh is licensed under CC BY-NC-ND 2.0

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