Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Cancella l'iscrizione a piattaforma Rousseau

Una decisione per certi versi scontata dopo le forti prese di posizione dei giorni scorsi: Alessandro Di Battista è formalmente fuori dal Movimento 5 stelle.
L’ex deputato, come anticipato da diverse agenzie, ha infatti cancellato la sua iscrizione alla piattaforma Rousseau.
Ieri, in un articolo scritto per Tpi, l'ex grillino (non risulta più neppure tra gli iscritti che compaiono sulla pagina) si era espresso in maniera critica contro l'attuale esecutivo: "Il governo Draghi non è il governo dei migliori, è il governo dei conflitti di interessi. D'altro canto, in passato, in conflitto di interessi, vi fu lo stesso Draghi".
Quindi aveva ricordato tutti i ruoli ricoperti dal neo Premier: "Draghi fu direttore generale del Tesoro dal 1991 (VII governo Andreotti) al 2001 (II governo Berlusconi). Nei dieci anni alla guida del Tesoro fece sottoscrivere allo Stato una valanga di titoli derivati con banche d'affari, molti dei quali fecero perdere all'Italia migliaia di miliardi delle vecchie lire. Inoltre fu uno degli artefici della stagione delle privatizzazioni, stagione che vide protagonisti, ancora una volta, gli istituti finanziari internazionali. Nel 2000 il fondo Whitehall controllato da Goldman Sachs, si aggiudicò il patrimonio immobiliare dell'ENI, l'Ente Nazionale Idrocarburi fondato da Enrico Mattei per rendere l'Italia un Paese sovrano dal punto di vista energetico. Nel 2002, un anno dopo aver lasciato il Tesoro, Mario Draghi venne assunto in Goldman Sachs dove gli venne assegnato il ruolo di Vicepresidente per l'Europa”. Nei giorni scorsi, in una diretta Instagram aveva aggiunto: "Non farò scissioni, non farò correnti. Prima hanno detto no a Draghi, poi la linea è cambiata, non ho cambiato io idea. Non sono io a non pensarla più come il M5s, è il M5s a non pensarla come me. Disponibilità a entrare in un Conte ter senza Renzi l’ho data, perché mi è stato chiesto, ma quando è rientrato Renzi mi sono fatto da parte, perché non volevo avere nulla a che fare con questa persona”. Dopo aver detto di non essere d'accordo con l'espulsione dei parlamentari pentastellati che avevano detto no al Governo Draghi aveva spiegato di non avere intenzione di ricoprire ruoli nel Movimento: “Avendo lasciato il Movimento 5 Stelle non mi candido per la guida collegiale, per il direttivo. Qualcuno dice che ho il simbolo di Italia dei Valori, ma quando mai? Chi lo dice è un avvelenatore di pozzi. Sono uscito dal Movimento senza sbattere la porta”.



Foto © Imagoeconomica

ARTICOLI CORRELATI

Draghi, finalmente, parla di mafia

I primi guai per Draghi

Grillo: caduta, inganno e tradimento del padre dei Cinque Stelle

Mario Draghi, le ombre del banchiere che vuole governare l'Italia

I 5Stelle sprofondano nel ridicolo e appoggiano il governo Draghi

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos