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Raffaele Cutolo detto "‘O Professore", capo e creatore della Nuova Camorra Organizzata, è morto ieri sera, all’età di 79 anni, nel reparto sanitario del carcere di Parma dove era ricoverato.
Il boss, detenuto in regime di 41 bis dopo le condanne in via definitiva a 14 ergastoli, era malato da tempo e le sue condizioni si erano nuovamente aggravate nell’agosto scorso. La notizia della sua morte si è appresa da fonti della polizia penitenziaria.
Il legale del boss Gaetano Aufiero in un tweet ha scritto: “Raffaele Cutolo era ricoverato da diversi mesi nell’ospedale di Parma ed è morto per le complicazioni legate ad una polmonite a cui si è associata una setticemia del cavo orale. Purtroppo era da due giorni in choc settico e non ce l’ha fatta. Le esequie si svolgeranno in forma privatissima ad Ottaviano”.
Nei mesi scorsi il tribunale di sorveglianza di Bologna aveva respinto l’istanza di differimento della pena presentato dalla difesa in quanto - hanno scritto i giudici - “si può ritenere che la presenza di Raffaele Cutolo potrebbe rafforzare i gruppi criminali che si rifanno tuttora alla Nco, gruppi rispetto ai quali Cutolo ha mantenuto pienamente il carisma”.

Boss sanguinario commise il primo omicidio nel 1963, uccidendo Mario Viscito, un ragazzo del suo paese, perché quest’ultimo fece degli apprezzamenti pesanti su sua sorella, Rosetta. Dopo due giorni si presentò alla caserma dei carabinieri e gli vennero inflitti in appello 24 anni di reclusione da scontare nel carcere di Poggioreale.
Sicuramente fu uno dei protagonisti di quella stagione sanguinaria che va dalla fine degli anni ’70 alla fine degli anni ’80, il boss di Ottaviano è stato giudicato colpevole anche degli omicidi dell’ex vicedirettore del carcere di Poggioreale Giuseppe Salvia e per il delitto di Marcello Torre, avvocato e sindaco di Pagani.
Da detenuto fece uccidere da due sicari il potente boss della 'Ndrangheta calabrese Domenico Tripodo, in cambio di quel favore la famiglia rivale di 'Ndrangheta dei De Stefano lo aiutò a fondare la Nuova Camorra Organizzata. Un'organizzazione in ascesa, in particolare dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980, in grado di intessere legami importanti con le organizzazioni criminali. Oltre alla 'Ndrangheta aveva rapporti con la malavita pugliese, con le bande lombarde di Renato Vallanzasca e con Francis Turatello per il commercio della cocaina e per la piazza romana con la Banda della Magliana.

Quel mistero del caso Cirillo
E in questi contatti non mancavano anche quelli con la politica e gli apparati dello Stato.
Cutolo fu “un capo sanguinario della camorra, protagonista della trattativa tra i servizi segreti ed esponenti della Dc per la liberazione di un assessore regionale campano rapito dalle Brigate Rosse. Ha portato con se i misteri del caso Cirillo”, come ha scritto il senatore del Gruppo Misto Sandro Ruotolo.
Negli anni Ottanta, infatti, Cutolo venne coinvolto in maniera diretta in quel controverso episodio della trattativa tra la Democrazia Cristiana e le Brigate Rosse per la liberazione dell’assessore campano Ciro Cirillo, rapito il 27 aprile 1981 e liberato il 24 luglio 1981.
Come raccontato dallo stesso Cutolo determinati soggetti si presentarono alla sua cella per chiedergli la collaborazione della Camorra nella liberazione del politico Dc. "Non ho mai messo nessun annuncio sui giornali per salvare Cirillo, è stato un certo apparato dello Stato a bussare alle porte del carcere di Ascoli Piceno” rispose Cutolo alle domande della Corte il 27 settembre 1989.
Le Brigate Rosse rilasceranno l’assessore Cirillo il 27 aprile 1981.
Un caso reso ancor più controverso se si considera che lo stesso Cutolo, che non è mai stato un collaboratore di giustizia, rilasciò delle dichiarazioni agli inquirenti della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli (il pm Ida Teresi e il capo della Dda dell’epoca, Giuseppe Borrelli, attuale procuratore a Salerno) rivelando di avere avuto addirittura la possibilità di impedire l’omicidio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse. "Potevo salvare Moro ma fui fermato" disse il 25 ottobre del 2016.
E' noto come finì quella storia.

Foto tratta da: adnkronos.com

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