Le parole del deputato 5Stelle dopo il voto su Rousseau
Sulla piattaforma Rousseau "ho votato no, pur sapendo che il quesito era tendenzioso, una domanda che suggeriva in modo manipolatorio la risposta, una roba da Orwell al sugo. L'ho considerato perciò come un semplice sondaggio che dava alcune tendenze, non un vero referendum con regole corrette e neutre. Nonostante i trucchetti emerge un popolo che si ribella". Lo afferma il deputato Movimento Cinque Stelle Pino Cabras in una intervista a Il Mattino. "Nei confronti di Grillo non siamo irriconoscenti, ma lui è irriconoscibile. L'Elevato ora è il Disinnescato. Noi no". “Se l’uscita di Di Battista pone le basi di un nuovo partito? C’è una voragine di cittadini non rappresentati", "la speranza di cambiare si è tradotta in un exploit parlamentare senza precedenti, una marea che ha sollevato una nuova generazione fino alle poltrone ministeriali. Intorno a quelle poltrone si è cementato un gruppo dirigente che ha smarrito le ragioni per le quali vi era stato portato. Per durare come governanti hanno dimenticato il loro popolo di riferimento, ma quel popolo esiste e chiede ancora di essere difeso, cosa che non può accadere se il dominus è Draghi. O cambiamo il gruppo dirigente M5S o cambiamo strumento organizzativo della politica". E aggiunge: "Nel momento in cui perfino i sovranisti della Lega sono stati folgorati sulla via di Bruxelles, c'è un mondo che ci aspetta fuori dal Palazzo per spendere la nostra passione politica", "il Movimento, nonostante avesse alluso ai grandi problemi economici e nonostante alcune riforme sociali importanti (reddito di cittadinanza e decreto dignità su tutti), non ha mai voluto affrontare il "sancta sanctorum" della politica economica, il Ministero dell'Economia e delle Finanze, la cassaforte dello 'Stato Profondo' che sa governare misurando le sue azioni in miliardi di euro, non in milioni", "grande errore anche consentire, con l'autoreggenza di Crimi, che non ci fosse più alcuna guida politica, sostituita con forzature, cedimenti subalterni ai partiti e propaganda boomerang che durava 24 ore”.
Foto originali © Imagoeconomica
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