Dal consenso sociale al concorso esterno
La ricerca del consenso, le grandi manovre economiche per riciclare denaro, il rapporto con il potere politico ed imprenditoriale che sfocia nel concorso esterno.
Sono le diramazioni in cui si sviluppano i fenomeni criminali. A parlarne, nell'evento on line organizzato sulla pagina Facebook MoVimento 5 Stelle Lombardia per presentare il libro "Ossigeno Illegale", sono stati i due autori, il Procuratore Capo di Catanzaro Nicola Gratteri e il professore Antonino Nicaso, assieme alla responsabile della Direzione distrettuale antimafia di Milano Alessandra Dolci e al il giornalista del Fatto Quotidiano Mario Portanova (moderatore dell'incontro).
Ad intervenire anche Luigi Piccirillo e Monica Forte componenti della Commissione Antimafia Reg. Lombardia.
L'emergenza come occasione
Ovviamente ampio spazio lo ha occupato il tema dell'emergenza Covid-19 con le mafie capaci di muoversi nei momenti di crisi per espandere la loro sfera di influenza economica e sociale. “Quando la crisi diventerà molto più seria di quello che è oggi - ha lanciato l'allarme Gratteri - noi vedremo le aziende essere svendute a prestanome della mafia. In questo momento sono passati mesi e la gente si è arrangiata, cioè ha accettato per bisogno o per fame i compromessi. E quando ci sarà bisogno di votare, chi voteranno? Chi gli ha dato una mano”. Il procuratore calabrese ha ampliato il discorso portandolo nel contesto Europeo sottolineando che serve una legislazione antimafia comune nel contrasto alla criminalità mafiosa soprattutto nel campo del riciclaggio di denaro.
La magistratura italiana, infatti, ha riscontrato non pochi problemi quando si è dovuta interfacciare con i suoi omologhi europei poiché all’estero mancano le adeguate normative e le esperienze necessarie per combattere le organizzazioni criminali e le loro attività.
Gli esempi non mancano: "In Austria è impossibile fare indagini sul riciclaggio, perché non hanno sistemi giudiziari tali da contrastarlo - ha spiegato - ma anche in Italia ci sono delle mancanze. Sul piano nazionale non è stato fatto quello che doveva essere fatto. Nel rispetto della Costituzione doveva essere costruito un sistema giudiziario proporzionato alla realtà criminale”.
Il concorso esterno: la vera forza della mafia
“Non c’è mafia senza concorso esterno, e il concorso esterno ragiona in termini di convenienza” ha evidenziato il professore Antonino Nicaso. Del resto la mafia, con la sua capacità di fare rete, è riuscita in poco tempo ad avvicinare professionisti. Soggetti necessari a compiere quelle operazioni che da sola non è stata in grado di fare come ad esempio il riciclaggio di denaro attraverso i circuiti dell’alta finanza e della borsa. Nicaso ha ricordato come “uno degli ultimi collaboratori di giustizia che è anche testimone al processo Rinascita-Scott, ha una laurea in legge e una dote di Santista. Dice che ai livelli più alti la 'Ndrangheta si avvale di rapporti confidenziali con esponenti delle istituzioni, cerca il consenso sociale attraverso il controllo dell’attività economica, quindi per questa via può controllare i pacchetti di voti grazie alla disponibilità di posti di lavoro, arriva a controllare la politica e poi precisa che l’obbiettivo finale di tutto questo è portare poi i proventi illeciti all’estero dove ci sono normative meno restrittive e in definitiva riciclare non il solo il denaro ma anche il nome della famiglia”.
Le mafie cercano consenso
Un altro dato che non può essere ignorato è lo sviluppo del fenomeno sull'intera scala nazionale ed internazionale. Proprio nel territorio Lombardo la ’Ndrangheta Calabrese ha messo radici già da tempo, con locali insediate a Bollate, Buccinasco, Quarto Oggiaro, Lonate Pozzolo ecc. Il magistrato Alessandra Dolci ha spiegato come nel capoluogo Lombardo le attività della mafia si siano manifestate esattamente come in altri luoghi: attraverso la ricerca del consenso con tanto di "distribuzione di oboli vari per assicurarsi il sostegno della popolazione”.
Grazie ad imprenditori compiacenti e professionisti disponibili la 'Ndrangheta ha conquistato parte del territorio riuscendo a costruire un sistema amministrativo parallelo a quello ufficiale. Ci sono state importanti operazioni come "Infinito-Crimine" che hanno portato all’arresto e alla condanna di più di duecento persone ma ha ribadito il magistrato “ad oggi non è cambiato nulla... Sono gli imprenditori che cercano i mafiosi. Non basta il contrasto della polizia, serve un’assunzione di responsabilità, bisogna fare una scelta. Se la vostra è un’operazione opaca non fatela, e poi segnalatela”.