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321 i sì, 259 i no e 27 gli astenuti

Il premier: "Non c'era bisogno di aprire una crisi politica in questa fase"

La Camera ha confermato la fiducia al governo Conte II. I voti favorevoli sono 321, superata quindi per 6 voti la maggioranza assoluta, fissata a quota 315 a causa delle dimissioni di Carlo Padoan, non sostituito. 259 i contrari alla fiducia, 27 gli astenuti (quindi al gruppo di Iv, composto da 30 deputati, mancano 3 voti).
Il 'soccorso' è arrivato dagli ex M5s del gruppo Misto non iscritti ad alcuna componente: sono in tutto 8 gli ex pentastellati che hanno votato a favore dell'esecutivo. In aiuto del governo c'è stato anche il sì della deputata di Forza Italia Renata Polverini, che ha annunciato l'addio al partito, e il voto favorevole della renziana Rostan (che aveva già annunciato il suo voto).
In tutto, i voti extra maggioranza, sono 10: 8 ex M5s, 1 Forza Italia, 1 Italia viva. Italia viva, che si è astenuta (in 27), 'perde' 3 voti: Vito De Filippo tornato nel Pd, Portas che non ha partecipato al voto, e Rostan che ha votato a favore.
"Fiducia alla Camera dei Deputati ottenuta. Andiamo avanti, al fianco del presidente Giuseppe Conte con l'obiettivo di rafforzare questa maggioranza lavorando per il Paese, per ogni singolo italiano", è il commento del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. "La pandemia non ci aspetta - ha aggiunto - la crisi economica intanto avanza e noi abbiamo il dovere di intervenire in maniera tempestiva con provvedimenti concreti. Per questo motivo in settimana dobbiamo approvare in Parlamento lo scostamento di bilancio da 32 miliardi di euro per dare nuovi ristori e aiuti a chi sta subendo gli effetti della crisi. Uniti!".
Per il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi "la crisi di Governo, aperta in modo sconsiderato, rappresenta uno spartiacque. Possiamo ora superarla voltando pagina e realizzando, con il contributo di chi ha davvero a cuore il futuro dell'Italia, il piano di interventi descritti oggi dettagliatamente dal Presidente del Consiglio".
"Il voto della Camera a sostegno del Presidente Giuseppe Conte è un segnale positivo per tutto il Paese - ha sottolineato Crimi - È la giusta risposta che la politica doveva dare ai cittadini al termine di questa giornata: assunzione di responsabilità e volontà di proseguire l'importante lavoro fin qui realizzato, per affrontare la pandemia e intervenire sulle tante urgenze con azioni concrete, rapide ed efficaci".
"Non credo che nessuno tra i cittadini si appassioni alla discussione che siamo costretti a fare per una scelta di Italia Viva. I problemi non si risolvono demolendo tutto - ha commentato il vice segretario del Pd, Andrea Orlando - quello di Italia Viva è un errore ed è un errore in questo momento imperdonabile".
"Noi avevamo un quadro nel quale in questo Paese c'era un governo anti europeo - ha aggiunto Orlando - uno dei motivi di frizione fra Salvini e Conte su il voto sulla Von der Leyen e lo stesso M5s c'è stata una evoluzione in chiave europeista. Se non avessimo favorito questo governo, probabilmente l'Italia sarebbe fra i Paesi di Visegrad".





Il discorso di Conte
Nei 55 minuti di comunicazioni alla Camera sulla situazione politica determinata dalle dimissioni dei ministri di Iv il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte ha toccato vari punti che riassumiamo di seguito.
"All'inizio di questa esperienza di governo - ha detto Conte -, nel 2019, prefigurai un chiaro progetto politico per il Paese. Precisai che il programma non poteva risolversi in una mera elencazione di proposte eterogenee o una sterile sommatoria delle posizioni delle forze di maggioranza. Un'alleanza tra formazioni provenienti da storie, esperienze, culture di diversa estrazione e che in passato si erano confrontate con asprezza, poteva nascere solo su due discriminanti. Il convinto ancoraggio ai valori costituzionali e la solida vocazione europeista del Paese". "Sin dall'inizio mi sono adoperato perché si delineasse la prospettiva di un disegno riformatore, ampio e coraggioso" per "configurare una nuova stagione riformatrice" basata sulla "sostenibilità, sulla coesione sociale e territoriale, sul pieno sviluppo della persona umana". E ancora oggi "c'è una visione".
"In questi mesi drammatici" della pandemia da Covid "questa maggioranza ha dimostrato grande responsabilità, raggiungendo convergenza di vedute, risolutezza di azione anche nei momenti più difficili". "Agli inizi 2020" il progetto del governo si è dovuto "misurare con la pandemia che ha sconvolto in profondità la società e la dinamica stessa delle nostre relazioni. Affrontiamo una sfida di portata epocale - ha detto ancora Conte -, si vivono paure primordiali, più spesso conosciute da generazioni del passato. Torniamo a sentirci profondamente fragili, alcune certezze radicate sono state poste in discussione. Ci siamo misurati quotidianamente come mai in passato con scienza e tecniche, con la difficoltà a fornire risposte efficaci e rapide". "Primi in occidente siamo stati costretti a introdurre misure restrittive dei diritti della persona, operando delicatissimi bilanciamenti dei principi costituzionali".
"Abbiamo operato sempre scelte migliori? Ciascuno esprimerà le proprie valutazioni. Per parte mia - ha spiegato ancora il premier alla Camera - posso dire che il governo ha operato con massimo scrupolo e attenzione per i delicati bilanciamenti anche costituzionali. Se io oggi posso parlare a nome di tutto il governo a testa alta non è per l'arroganza di chi ritiene di non aver commesso errori ma è per la consapevolezza di chi ha operato con tutte le energie fisiche e psichiche per la comunità nazionale".
"Non avremmo potuto realizzare tutto questo se non ci fossero state condivisione, collaborazione, responsabilità, in ciascuna forza politica", ha spiegato Conte elencando le principali misure della legge di bilancio e il decreto semplificazioni. "E' stato fondamentale anche il senso di responsabilità delle forze opposizione che, pur nella dialettica della politica, hanno contribuito ad affrontare dei passaggi critici. Bisogna darne atto. Avete avanzato anche proposte concrete, qualificanti, alcune delle quali sono state accolte dalle forze di maggioranza".
"Proprio nei momenti più critici del Paese dobbiamo trovare le ragioni più nobili e alte della politica", come "servizio per i bisogni della comunità nazionale" e non come "logica di potere. Alla società che sta uscendo con difficoltà dalla pandemia non possiamo offrire risposte mediocri. Il governo deve essere all'altezza di questo compito".
"Il 13 gennaio in una conferenza stampa sono state confermate le dimissioni delle ministre di Iv. Si è aperta una crisi che deve trovare qui in questa sede il proprio chiarimento in trasparenza del confronto e linearità di azione che hanno caratterizzato il mio mandato". "Le nostre energie dovrebbero essere tutte, sempre concentrate sulla crisi del Paese. Così, agli occhi dei cittadini, appaiono dissipate in contributi polemici, spesso sterili, del tutto incomprensibili. Rischiamo così tutti di perdere contatto con la realtà. C'era davvero bisogno di aprire una crisi politica in questa fase? No".
Nel pieno della pandemia Covid e mentre "da casa ci ascolta chi ha perso i propri cari, confesso di avvertire un certo disagio. Sono qui oggi non per annunciare nuove misure di sostegno o per bozza ultima del Recovery plan ma per provare a spiegare una crisi in cui, non solo i cittadini ma io stesso, non trovo alcun plausibile fondamento".
"Questa crisi ha provocato profondo sgomento nel Paese, rischia di produrre danni notevoli e non solo perché ha fatto salire lo spread ma ancor più perché ha attirato l'attenzione dei media internazionali e delle cancellerie straniere. Diciamolo con franchezza, non si può cancellare quello che è accaduto", ha proseguito il premier Conte parlando della fiducia tra le forze alleate come "condizioni imprescendibili" per guidare il Paese.


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"Nonostante ci sia stato un chiaro contributo al miglioramento della bozza originaria" del Recovery plan "c'è stata un'astensione motivata principalmente per il fatto che la bozza non contempla le risorse del Mes, che però nulla ha a che vedere con il Recovery fund". Il Recovery Plan italiano sarà un piano "largamente condiviso, uno sforzo collettivo di cui andare fieri".
Il Paese "merita un governo coeso, ora si volta pagina", ha detto Conte intervenendo in Aula alla Camera.
Quanto alla politica industriale "dobbiamo proseguire nel proteggere gli investimenti più strategici del Paese". "Dobbiamo rafforzare politiche di intervento sulla base delle nostre filiere più produttive", ha aggiunto Conte.
"L'assegno unico mensile si colloca in una cornice di interventi volti ad alleggerire il peso fiscale sulle famiglie", ha spiegato il presidente del Consiglio intervenendo in Aula alla Camera annunciando che da "luglio" sarà introdotto "l'assegno unico mensile" per famiglie con figli sotto i 21 anni.
Poi ancora: "Il governo, chiaramente nel rispetto delle determinazioni delle forze parlamentari, si impegnerà a promuovere una riforma elettorale proporzionale, quanto più possibile condivisa, che possa coniugare le ragioni del pluralismo con l'esigenza di assicurare stabilità al sistema politica".
Per le sfide che attendono l'Italia servono "la massima coesione possibile, il più ampio consenso in Parlamento. Servono un governo e forze parlamentari volenterose, consapevoli della delicatezza dei compiti. Capaci di sfuggire gli egoismi e l'utile personale".
"Questa alleanza può già contare su una solida base di dialogo alimentata da M5s, Pd, Leu, che sta mostrando la saldezza del suo ancoraggio e l'ampiezza del suo respiro. Sarebbe un arricchimento di questa alleanza poter acquisire contributo politico di formazioni che si collocano nella più alta tradizione europeista: liberale, popolare, socialista. Ma va chiesto un appoggio limpido e trasparente".
"Viste le nuove sfide e anche gli impegni internazionali, non intendo mantenere la delega all'Agricoltura se non lo stretto necessario e mi avvarrò anche della facoltà di designare un'autorità delegata per l'intelligence di mia fiducia", ha annunciato Conte.
"Aiutateci a rimarginare la crisi in atto. Cari cittadini, la fiducia deve essere reciproca, deve essere un qualcosa che si alimenta in maniera biunivoca. Avete offerto una risposta di grande responsabilità, state dimostrando di riporre grande fiducia nelle istituzioni. Confido che con il voto di oggi anche le istituzioni sappiano ripagare questa fiducia" riparando "il grave gesto di irresponsabilità" che ha prodotto questa crisi.
"Costruiamo un governo aperto a tutti coloro che hanno a cuore il destino dell'Italia", ha concluso il suo intervento in Aula alla Camera questa mattina Giuseppe Conte.

Foto © Imagoeconomica

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