
L’ex frontman dei Pink Floyd attacca duramente la premiazione dell’oppositrice di Maduro, sostenitrice di Trump e Netanyahu
Continua a far discutere l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace 2025 a María Corina Machado, leader dell’opposizione venezuelana all’autoritarismo del governo di Nicolas Maduro. Manifestatamente “trumpiana” e sovranista, aveva invocato il colpo di Stato per ribaltare il governo venezuelano. Inoltre è vicina all’ultra destra europea, come “Vox” in Spagna, con la quale ha partecipato a un vertice a Madrid, e a quella israeliana di Benjamin Netanyahu. L’ex leader di Podemos ed ex Vice Presidente del Governo spagnolo, Pablo Iglesias, ha espresso un giudizio durissimo per l’assegnazione del premio: “La verità è che per assegnare il Premio Nobel per la Pace a Corina Machado, che da anni cerca di organizzare un colpo di Stato nel suo Paese, avrebbero potuto darlo direttamente a Trump”, ha scritto su X. Della stessa idea è anche Roger Waters. “Corina Machado è una stronza. Non ha niente a che fare con la pace”, dice sui suoi profili social l’ex frontman dei Pink Floyd. “Avrebbe potuto darlo benissimo a Donald Trump sarebbe stato meno assurdo”, ha aggiunto ricordando l’accordo sul cessate il fuoco raggiunto dal presidente degli Stati Uniti tra Israele e Hamas. Accordo che Waters ha comunque criticato: “In questo c*zzo di piano di pace è coinvolto Tony Blair. Siete fuori di testa tutti quanti?”. “So che a voi non interessa nulla della Pace”, ha aggiunto rivolgendosi di nuovo al comitato norvegese per il Nobel. “Nobel si rivolterebbe nella sua fottuta tomba”, ha dichiarato riferendosi alla premiazione di Machado e ricordando che comunque lo stesso Nobel fu colui che “ha inventato la dinamite”. “Avete dato il premio a Henry Kissinger. Stavate giocando con l’idea di darlo a Donald Trump che non ha nulla a che fare con la pace. La pace - ha continuato l’artista - consiste nell’esprimere verità e amore per i nostri fratelli e sorelle in tutto il mondo e supportare i diritti umani ed equità per tutti i fratelli e sorelle del mondo. Perché non cominciamo con i nostri fratelli e sorelle in Palestina? Speriamo in un nuovo e coraggioso mondo. Speriamo - ha concluso - che un giorno potrete essere tutti chiusi in un bello e comodo bidone per pazzi”.
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