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Il professore accusa la premier: “Lei e il suo partito, Fratelli d’Italia, sono una lobby di Israele

Nei giorni scorsi Alessandro Orsini, ospite di “Accordi & Disaccordi” su NOVE, ha contestato duramente l’affermazione di Giorgia Meloni secondo cui il governo italiano avrebbe avuto un merito nel processo verso la pace tra Israele e Hamas. “Una falsità assoluta”, ha dichiarato il professore durante il talk condotto da Luca Sommi, con la partecipazione di Marco Travaglio e Andrea Scanzi. Nel corso della trasmissione Orsini ha spiegato punto per punto perché, a suo avviso, il comportamento del governo avrebbe invece favorito la prosecuzione della guerra.
Il docente ha ricordato innanzitutto i voti contrari al cessate il fuoco umanitario all’ONU del 28 ottobre e del 12 dicembre 2023, sottolineando anche l’opposizione italiana alle iniziative delle Nazioni Unite quando, il 24 gennaio 2024, il massimo tribunale internazionale avviò il processo per genocidio contro Netanyahu. In quell’occasione, spiega Orsini, “Meloni si schierò apertamente contro il tribunale per tutelare il premier israeliano”.
L’analisi si sposta poi sul piano economico. Nel 2023 l’Italia ha venduto armi a Israele per circa 6 milioni di euro e, nel 2024, si è impegnata ad acquistare armamenti per 154 milioni di euro dall’esercito israeliano, modificando radicalmente il posizionamento commerciale di Tel Aviv nei confronti di Roma. A ciò si aggiungono, secondo il professore, forniture di prodotti “a doppio uso” — circa 20 milioni di euro in prodotti chimici, acciaio per carri armati e software per droni — che rendono la relazione economico-militare tra i due Paesi ancora più profonda e strategica.
Orsini prosegue il suo j’accuse ricordando che la premier si è rifiutata di eseguire l’ordine della Corte penale internazionale per l’arresto di Netanyahu e che, più in generale, il governo italiano avrebbe giustificato moralmente il genocidio dei palestinesi, sostenendo che le vittime morivano perché Hamas le utilizzava come scudi umani — una linea difensiva adottata, afferma il professore, anche da esponenti come Antonio Tajani e documentata nel suo libro “Gaza Meloni. La politica estera di uno Stato satellite” (ed. Piemme).
Con le carte alla mano, Orsini giunge a una conclusione netta: “La politica estera di Giorgia Meloni consiste nel bloccare chiunque cercasse di fermare Netanyahu”. Per il professore, Fratelli d’Italia agirebbe come “una lobby pro-Israele nelle istituzioni europee”. “I voti del partito al Parlamento europeo — osserva — hanno quasi sempre promosso gli interessi di Netanyahu, e quando il premier israeliano annunciò lo stop agli aiuti umanitari e ai medicinali per Gaza, i deputati di Fratelli d’Italia, guidati da Meloni, hanno impedito che il Parlamento europeo ne discutesse”.
Per questi motivi — conclude Orsini — la premier dovrebbe solo vergognarsi. È la vergogna della Repubblica italiana”.

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