Trump celebra l’accordo alla Knesset: “Guerra finita, Netanyahu ha usato bene le nostre armi”. Poi vola a Sharm per il vertice di “pace”

Si è chiuso lo scambio previsto dall'accordo tra Hamas e Israele. A Gaza è stato completato il rilascio di tutti i venti ostaggi israeliani ancora in vita da parte di Hamas dopo che è scattata la tregua, a 738 giorni dall'inizio del  genocidio. I familiari li hanno accolti in hotspot disposti appositamente per l’evento e secondo i sanitari sono in buone condizioni. Diverso, invece, il caso dei 1.900 prigionieri palestinesi. Oltre 1.700 erano detenuti senza accuse dopo essere stati trattenuti dalle forze israeliane a Gaza negli ultimi due anni. Circa 250 prigionieri palestinesi condannati a lungo termine dai tribunali israeliani sono stati rilasciati in Cisgiordania, a Gerusalemme e a Gaza, oppure deportati in Egitto. Israele ha vietato i festeggiamenti (che sono comunque avvenuti). Quasi tutti gli ex reclusi hanno denunciato (e mostrato alle telecamere) i segni delle torture (dalle percosse alla privazione del sonno) e della fame sui loro corpi (alcuni sono stati immediatamente trasportati in ospedale). “Ci hanno torturati in ogni modo possibile, ogni giorno”, ha detto uno dei palestinesi rilasciati a Khan Younes. “Siamo tornati a Gaza e ci sembrava di essere nel Giorno del giudizio”, ha aggiunto commentando la distruzione dell’enclave. All’appello mancano alcuni prigionieri palestinesi che non sono stati rilasciati come promesso sulla base dell’accordo siglato la settimana scorsa. O sono stati portati in luoghi diversi rispetto a dove li aspettavano i familiari. Accuse sono state lanciate anche dal fronte opposto, dai familiari degli ostaggi morti, secondo i quali sono stati restituiti solo 4 corpi, invece dei 28 previsti dall’intesa raggiunta la settimana scorsa. "Stanno cercando i corpi. È un compito terribile. Sanno dove si trovano molti di essi. Credo che cinque o sei siano già stati ritrovati, ma continuano a cercare. Conoscono le zone e le squadre di ricerca sono all'opera, in collaborazione con Israele. Ne troveranno diversi”, ha dichiarato Donald Trump oggi pomeriggio, seduto al fianco del presidente egiziano Abdel Fatah Al-Sisi, parlando di Hamas e dei corpi degli ostaggi senza vita.   


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Le parole di Trump alla Knesset

Questa mattina il presidente degli Stati Uniti è arrivato in Israele, dove è intervenuto alla Knesset, accolto dall’intero parlamento israeliano e salutato con gioia dagli israeliani e dai familiari degli ostaggi. Parlando alla Knesset, accanto al primo ministro Benjamin Netanyahu, Trump ha detto che “questo è un giorno meraviglioso, mai visto un giorno così. La guerra è finita, Hamas rispetterà l’accordo”. "Ora il mondo ama di nuovo Israele”, ha affermato Trump. "Nell'ultimo periodo tutti nel mondo, in Israele, tutti volevano la pace" e il fatto di riuscire a raggiungerla "è stata una grande vittoria". Trump ha notato che se Israele "fosse andato avanti per 3-4 anni di combattimenti, le cose sarebbero andate diversamente". Rivolgendosi direttamente al premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che "se foste andati avanti con la guerra e le uccisioni non sarebbe stato lo stesso". "Ti ringrazio - ha detto Trump a Netanyahu - per aver avuto il coraggio di dire 'abbiamo vinto e ora godiamoci la vittoria". "Questa - ha ribadito - è una nuova e storica era di un nuovo Medio Oriente". Trump ha poi svelato le pressioni di Netanyahu su Washington per la concessione di armamenti USA. Armamenti che Israele ha utilizzato nella Striscia e negli altri scenari di guerra aperti dallo stato ebraico nell’ultimo anno. “Netanyahu mi chiamava sempre, dicendomi, 'Dammi quest'arma, quell'arma, di alcune non ho mai sentito parlare. Abbiamo dato molte armi a Israele e le avete usate bene”, ha detto il presidente Usa ricevendo un’ondata di applausi da tutto il Parlamento. Durante il suo intervento, preceduto dal discorso di Netanyahu ed altri membri della Knesset, anche una contestazione da parte di due deputati, Ayman Odeh e Ofer Cassif, che hanno sventolato un cartello con la scritta "Genocidio" e sono poi stati allontanati.  


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Trump al summit di Sharm El Sheikh 

Qualche ora più tardi il presidente è tornato a bordo dell’Air Force One, direzione Sharm El Sheikh dove ad attenderlo c’era il presidente Abdel Fattah Al-Sisi e altri 18 leader mondiali, Italia inclusa. "Il popolo palestinese ha diritto all'autodeterminazione e alla libertà”, ha dichiarato al-Sisi. Ma Trump non ha commentato questa dichiarazione. Il presidente ha poi annunciato che Il Cairo ospiterà a novembre il vertice internazionale sulla ricostruzione della Striscia di Gaza. Quindi ha preso parola il Tycoon. “La seconda fase dei negoziati su Gaza è iniziata”. La fase due, che riguarda il disarmo di Hamas e la futura governance di Gaza, "è iniziata, per quanto ci riguarda", ha affermato il capo della Casa Bianca durante l'incontro con Al-Sisi. "La fase due è iniziata e, come sapete, le fasi sono un po’ confuse tra loro", ha aggiunto. "È così bello vedere sorgere un giorno nuovo e meraviglioso. E ora inizia la ricostruzione”. Questo "è il giorno per cui le persone in tutta la regione e in tutto il mondo hanno lavorato, lottato, sperato e pregato", ha aggiunto Trump, secondo cui è stato "raggiunto ciò che tutti dicevano fosse impossibile: finalmente abbiamo la pace in Medio Oriente". Il presidente americano ha quindi espresso la sua "enorme gratitudine alle nazioni arabe e musulmane" che, a suo dire, "hanno contribuito a rendere possibile questa incredibile svolta". "Con l'accordo storico che abbiamo appena firmato, le preghiere di milioni di persone sono state finalmente esaudite. Insieme, abbiamo realizzato l'impossibile. Finalmente, abbiamo la pace in Medio Oriente”, ha aggiunto. Il cessate il fuoco tra Israele e Hamas "sta funzionando davvero incredibilmente bene”, ha affermato il Tycoon, rilanciato da Al-Jazeera, prendendo parte alla cerimonia di firma dell'accordo per la tregua nella Striscia e il rilascio degli ostaggi a Sharm el-Sheikh. Per il capo della Casa Bianca ci sono voluti "dai 500 ai 3.000 anni per arrivare a questo punto". 

Foto © Imagoeconomica 

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