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Manifestazioni in tutto il Paese: L'Italia s'è desta

"La grande partecipazione di popolo alle manifestazioni di oggi rappresenta un bel segnale di speranza per il nostro Paese. C'è, e siamo in tanti, chi non è più disponibile a sopportare che nel mondo si affermi la legge del più forte in violazione di ogni regola del diritto e, ancor prima, dei principi fondamentali di umanità, pace e rispetto della vita di ogni persona. Nessuna vita, per nessuna ragione, può valere meno di quella di un altro". A dirlo è il sostituto procuratore nazionale antimafia, Nino Di Matteo, commentando l'iniziativa che, da Nord a Sud, sta coinvolgendo milioni di italiani, scesi in piazza alla manifestazione indetta dai sindacati per lo sciopero generale per la Palestina e la Global Sumud Flotilla.
Non è la prima volta che questo magistrato con la schiena dritta si espone sull'argomento. Un anno fa, nell'intervista a noi rilasciata, aveva dichiarato con forza: "Da cittadino, e mi consenta anche di usare l’espressione da credente, io mi vergogno dell’atteggiamento, delle decisioni e delle scelte dell’Occidente rispetto a quello che, secondo me, tecnicamente è il genocidio della popolazione palestinese”. “Da cittadino - ribadiva - mi vergogno dell’indifferenza dell’Occidente rispetto a uno sterminio generalizzato di donne, bambini e uomini che non c’entrano nulla con l’azione terroristica compiuta nei confronti di Israele il 7 ottobre”. “L’idea di non prendere posizione, anzi di sostenere in ogni caso e senza alcun limite le scelte delle superpotenze occidentali, da cittadino italiano, mi imbarazza”. E ancora: “Mi imbarazza il fatto che l’industria delle armi italiana continui a foraggiare moltissime delle guerre in corso nel mondo”. Su questo punto, Di Matteo aveva ricordato l'art. 11 della Costituzione, che afferma che l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. “Se, da cittadino e anche da giurista, dovessi interpretare l’art. 11 della Costituzione, trovo imbarazzante il sostegno armato in relazione a tanti scenari di guerra che caratterizzano quest’epoca così preoccupante”.





Parole quest'ultime che valgono ancora oggi.
Da Nord a Sud possiamo dire che l'Italia s'è desta. Non si vedevano le piazze piene ricolme di persone (quasi un milione) dai tempi delle grandi manifestazioni sindacaliste contro i bassi salari; dai tempi delle massime manifestazioni pacifiste di protesta contro le installazioni dei missili a Comiso in Sicilia; dai tempi delle stragi e le proteste dopo gli attentati di Capaci e via d'Amelio; dai tempi delle grandi manifestazioni della vera sinistra italiana, quando a guidarla erano politici come Enrico Berlinguer, e non una cloaca di venduti al potere come quelli che si sono succeduti fino ad oggi (Pds, Ds, Pd) sparring partner del governo fascista attuale.
L'unica forza di opposizione, che, fino a prova contraria, sta dimostrando coerenza contro il riarmo e le guerre è il Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte (che finalmente ha fatto pulizia del marcio che aveva al suo interno, con l'allontanamento del fondatore Beppe Grillo e la fuoriuscita di altri personaggi squallidi come Luigi Di Maio ed altri compagni di merende).
Onore al merito, dunque, dei milioni di italiani che sono scesi in piazza con coraggio a favore della Palestina. C'è un vento nuovo che soffia. E la speranza è che continui fino alla caduta del governo fascista che si sta sempre più dimostrando complice di Benjamin Netanyahu e del genocidio in corso contro i palestinesi a Gaza.

Foto © Imagoeconomica

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