Il nuovo pontefice sta facendo a pezzi il lavoro di Bergoglio usando il Vangelo come alibi
La pedofilia riqualificata come “comportamento inappropriato”.
Il silenzio sul genocidio in corso a Gaza: “Ufficialmente, la Santa Sede non ritiene che si possa fare alcuna dichiarazione in merito in questo momento”.
E poi l’apoteosi dell’ipocrisia: "La mia priorità è il Vangelo, non risolvere i problemi del mondo”.
Un alibi perfetto per dire tutto e non fare niente.
Parlando con la corrispondente di Crux Elise Ann Allen nella prima intervista del suo pontificato Leone ha dato prova di essere totalmente assente sulle questioni che riguardano la fame, le guerre, le ingiustizie e gli abusi sui minori ma di essere estremamente preparato su questioni dogmatiche che lasciano il tempo che trovano: ha infatti criticato la pubblicazione di rituali di benedizione delle “persone che si amano” nei paesi del Nord Europa, affermando che violano le direttive di Papa Francesco.
Una delle questioni che la Curia deve affrontare è la crisi degli abusi sessuali da parte del clero. Papa Leone ha affermato che, sebbene rimanga irrisolta, non può essere l'unico obiettivo della Chiesa: "Non possiamo far sì che l'intera Chiesa si concentri esclusivamente su questo tema, perché non sarebbe una risposta autentica a ciò che il mondo cerca in termini di necessità della missione della Chiesa".
Certo, non esiste solamente questo problema. Ma spolveriamo la memoria.
Preti pedofili, dossier Bolzano, gennaio di quest’anno: 67 i casi di abusi sessuali, di cui 59 ai danni di minorenni (pienamente comprovati), nella Chiesa altoatesina tra il 1964 e il 2024. Ad abusare sessualmente sono stati 29 preti di età media tra i 28 e i 35 anni mentre l’età media delle vittime minorenni è tra gli 8 i 14 anni, poco più di metà di sesso femminile.
Allarme pedofilia 'ecclesiastica' in Sicilia, regione al terzo posto per numero di abusi: in tutto si parla di 39 episodi in tredici anni, dopo la Lombardia (69) e il Veneto (40).
Francia, undici vescovi accusati di abusi tra cui il cardinale Ricard che abusò di una 14enne.
Gli abusi nella Chiesa cattolica tedesca: attraverso l'indagine è stato denunciato un insabbiamento "terrificante" e sistematico dei casi di abusi sui minori, commessi tra il 1945 e il 2019.
E poi lo scandalo degli abusi in Francia: un documento ha rivelato come dal 1950 sono stati registrati tra i 2.900 e 3.200 preti o altri membri della chiesa pedofili i quali avrebbero abusato sessualmente in modo sistematico di oltre 200.000 minori, la stragrande maggioranza dei quali era di sesso maschile.
Infinte i sacerdoti condannati in via definitiva sono 164 (ultimi 15 anni) mentre si contano 29.260 le potenziali vittime secondo l’Osservatorio permanente della Rete l’Abuso.
Forse non sarà l’unico problema ma certamente non può nemmeno essere l’ultimo.
“Siamo in una situazione piuttosto difficile”, ha detto telegrafico Leone.
Anche le vittime lo sono Santo Padre. Anzi, loro molto di più.
“Il Papa ha esortato tutti ad affrontare con prontezza le questioni che riguardano comportamenti inappropriati da parte del clero: ‘Non possono essere messi in un cassetto, vanno affrontati, con senso di misericordia e vera giustizia, verso le vittime e verso gli accusati’” si legge in un passaggio della ricostruzione dell’udienza che Leone XIV ha avuto con i vescovi ordinati nell’ultimo anno.
Se la pedofilia e gli abusi sessuali su minori vengono derubricati a semplici “comportamenti inappropriati da parte del clero” non stupisce come sia passato in secondo piano anche il massacro di migliaia di bambini palestinesi.
Specifichiamo che, a onor del vero, è ancora da chiarire se la paternità di questa affermazione sia da attribuire alla Segreteria di Stato. Tuttavia a qualche girono di distanza dalla sua diffusione Leone non si è ancora espresso. Il silenzio è dunque assenso?
Nel 2023 Bergoglio disse che “se nella Chiesa si rilevasse anche un solo caso di abuso, che rappresenta già di per sé una mostruosità, tale caso sarà affrontato sempre con la massima serietà”. E aggiunse: “Nella Chiesa non c’è posto per chi si macchia di questo abominevole peccato contro Dio e contro l’uomo. Ma la pedofilia è anche un reato che la giustizia deve punire. Coprire gli abusi è una pratica abituale. Pensa che il 40 per cento dei casi di abuso avviene nelle famiglie e nel quartiere e tutto questo viene coperto. Un’abitudine che la Chiesa ha avuto fino allo scandalo di Boston nel 2002. In quel momento, la Chiesa si è accorta che non poteva più coprire la pedofilia dei suoi preti, ma nelle famiglie e nel mondo dello sport c’è ancora questa abitudine”.
Quanta differenza, viene da pensare, tra i due pontefici.
Dove sono le lotte per la pace?
Le denuce ai mercanti di armi, di droga, la corruzione?
Dove la denuncia contro la mafia?
Dove sono i poveri, gli emarginati, gli innocenti?
E poi il genocidio in corso a Gaza.
“La parola genocidio viene usata sempre più spesso. Ufficialmente, la Santa Sede non ritiene che si possa fare alcuna dichiarazione in merito in questo momento. Esiste una definizione molto tecnica di cosa potrebbe essere il genocidio, ma sempre più persone sollevano la questione, tra cui due gruppi per i diritti umani in Israele che hanno rilasciato questa dichiarazione” ha detto il Papa sempre nella sua prima intervista, che risale alla fine di luglio scorso, alla giornalista Elise Ann Allen.
Un’elegantissimo modo di scansare la questione facendo leva su tecnicismi linguistici tanto cari ai politici e ai complici degli assassini.
Dichiarazioni che, evidente, sono andate bene a Israele. Infatti il pontefice ha espresso soddisfazione per quello che percepisce come un miglioramento nelle relazioni con la comunità ebraica. Sotto Francesco, il rapporto aveva sofferto in seguito all'attacco del 7 ottobre 2023 da parte di Hamas e alla successiva guerra di Israele contro Gaza, basata sul forte sostegno del papa alla Palestina.
“Forse sono troppo presuntuoso”, ha detto, “ma oserei dire che già nei primi due mesi il rapporto con la comunità ebraica è leggermente migliorato”.Sarà. Intanto i tiepidi, i falsi e gli ipocriti hanno finalmente un Papa che li rappresenta. Buon per loro, verrebbe da dire.
Foto © Imagoeconomica
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