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Le parole del procuratore facente funzione di Reggio Calabria a margine della conferenza stampa

"I singoli sbarchi non erano episodi isolati e questo credo che si potesse immaginare senza grandi difficoltà. Dietro, per quello che è la nostra ricostruzione - tutta da approfondire e confermare -, c'erano 4 strutture criminali organizzate". Così il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria facente funzioni, Giuseppe Lombardo, incontrando i giornalisti a margine dell'odierna conferenza stampa sull'operazione “Medusaeseguita dallo Sco e dalla Squadra mobile reggina che ha portato all'arresto di 25 persone. Gli indagati sono accusati di avere fatto parte di una rete internazionale di trafficanti di migranti che esercitava la sua attività tra Turchia, Georgia, Moldavia e Ucraina. Non un'attività facile, ha detto. Sono state importanti e numerose "le interlocuzioni internazionali che noi abbiamo curato, con il supporto costante della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, di Eurojust e sul Piano di Polizia di Europol e Interpol - ha aggiunto -. Eravamo assolutamente convinti, e lo siamo ancora di più oggi nel momento in cui il giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria ha emesso un provvedimento cautelare a mio modo di vedere particolarmente importante e significativo, che è l'attenzione non si debba assolutamente mai abbassare e soprattutto che è necessario fare degli sforzi a volte molto lunghi e complessi per dare risposte a fenomeni che hanno necessità di essere inquadrati per quello che sono". "Le nostre indagini continuano - ha continuato Lombardo -. Ci troviamo di fronte a fenomeni permanenti, stiamo parlando di strutture criminali organizzate. Non c'è nessuna traccia che ci possa in questo momento consentire di dire che quelle strutture criminali non siano ancora operative". Da qui la necessità di uno sforzo che "deve necessariamente proseguire proprio perché deve essere orientato costantemente a comprendere qual è l'ampiezza complessiva di quel tipo di condotta plurisoggettiva. Perché quando parliamo di associazione per delinquere parliamo di un insieme di soggetti, strutturamente organizzati per raggiungere determinati obiettivi. E quindi comprendere se in un territorio come il nostro ad altissima densità mafiosa, ovviamente per quelle che sono le logiche criminali governate dalla ’Ndrangheta, ci sia o meno una componente di ‘Ndrangheta interessata a quello specifico settore". "Abbiamo messo in piedi quello che è lo strumento di cooperazione internazionale più evoluto di cui al momento siamo in grado di disporre, che sono le squadre investigative comuni che come vi ho detto, indicandovi e richiamandovi l'articolo 19 della Convenzione di Palermo, quando i fenomeni criminali si strutturano e sono stabili, possono diventare ancora altro, possono diventare degli organi investigativi stabilmente orientati a investigare fenomeni transnazionali. Credo che questa sia la strada da seguire, credo vuol dire che questo è l'impegno che tutti noi siamo chiamati a portare avanti, proprio in quella sinergia che coinvolge anche altri apparati istituzionali", ha concluso rivolgendosi ai giornalisti presenti.  

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