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"Il generale Mori ha presentato un esposto per rivelazione di segreti d'ufficio in relazione a quanto svelato dalla trasmissione Report e riportato anche dal Fatto Quotidiano. Allora forse, contrariamente a quanto blaterato in coro dal centrodestra, i dialoghi svelati da Report sono autentici e Mori ha a lungo pilotato le azioni della maggioranza in commissione. Anche le interrogazioni presentate ieri dalla maggioranza suonano come un'ammissione". Lo affermano i componenti del Movimento 5 Stelle nella commissione Antimafia Stefania Ascari, Anna Bilotti, l'ex procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, Michele Gubitosa, Luigi Nave e l'ex procuratore generale di Palermo e oggi sentaroe Roberto Scarpinato.
Secondo i parlamentari pentastellati, quanto emerso dalla trasmissione Report delineerebbe "un quadro inquietante che peraltro ricalca quanto il M5S denuncia da tanto tempo, ricevendone in cambio da parte del centrodestra un violento bullismo di Palazzo". L'accusa è grave: "Quel che emerge è che Mori da tempo condizionerebbe, fino a pilotarli, i lavori della Commissione tramite i propri referenti politici al suo interno". Il Movimento 5 Stelle sottolinea come vi sia "un fondamentale interesse pubblico ed istituzionale per la Commissione conoscere quali manovre siano state compiute da Mori". E aggiunge: "La commissione Antimafia è un organo importantissimo che dovrebbe lavorare solo per la lotta alla mafia e la ricostruzione delle pagine nere della nostra storia". Accuse pesanti anche sulla gestione attuale della Commissione, che, secondo i parlamentari M5S, "oggi invece sembra assecondare la volontà di personaggi esterni che vogliono riscrivere la storia e raccontare all’Italia verità fasulle sulle Stragi". Da qui l’appello diretto alla presidente Colosimo: "Ha il dovere di richiedere le intercettazioni, avvalendosi dei poteri attribuiti dall’articolo 5 della legge istitutiva della Commissione". Il gruppo ha ricordato come "sono esattamente i poteri che ha già esercitato acquisendo dalla Procura di Caltanissetta le trascrizioni di alcune conversazioni del senatore Scarpinato, atto su cui la Giunta per le Immunità del Senato ha poi messo il sigillo".

L'attacco a Scarpinato e De Raho

Anche cosi si spiegherebbero il killeraggio verso De Raho e Scarpinato, l'ossessione unidirezionale per la pista mafia-appalti come unica ragione della Strage di via d'Amelio e altre condotte sconcertanti. Parliamo del Mori che ha pubblicamente esposto la sua sete di vendetta e che andò a incontrare personalmente Chiara Colosimo da poco eletta presidente". "D'altra parte Mori e De Donno sono stati idolatrati nel corso delle loro audizioni e hanno ritenuto di dover addirittura tessere le lodi del condannato per mafia Dell'Utri - aggiungono - Adesso la commissione, così come fece per quelle di Scarpinato, acquisisca immediatamente le intercettazioni di Mori e vediamo se e come l'Antimafia è stata burattinata dal generale Mori, indagato per le Stragi del '93. Vogliamo sapere in dettaglio chi della commissione parlava con Mori e che indicazioni ne riceveva". "E' gravissimo che le istituzioni vengano utilizzate per torbidi interessi personali. Ieri abbiamo depositato una richiesta formale in tal senso, anche sulla base della legge istitutiva della commissione", concludono i pentastellati ricordando di "aver depositato una richiesta affinché venga convocato un Ufficio di presidenza e avanzata la richiesta alla Procura di Firenze di trasmettere le intercettazioni delle conversazioni del generale Mario Mori riguardanti i lavori della commissione parlamentare Antimafia, o, comunque, i suoi comportamenti per influenzarne l’attività".

Foto © Imagoeconomica

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