
L’arcivescovo di Agrigento: “La mafia è inconciliabile con il Vangelo”
È trascorso un mese da quando, lo scorso 10 maggio, a quattro anni dalla sua beatificazione, il corpo di Rosario Angelo Livatino è stato svelato a Canicattì. Ritrovato in perfetto stato di conservazione, il magistrato è riapparso al pubblico dopo la recente conclusione del processo di ricognizione canonica.
Era il 9 maggio 2021 quando Papa Francesco definì Livatino “martire della giustizia e della fede”. Da allora, la beatificazione voluta da Bergoglio — il Santo Padre che più di ogni altro ha preso posizione contro il crimine organizzato — ha segnato una svolta storica.
Eppure, la rivelazione del corpo, collocato in un’urna trasparente, vestito con la toga e con il Vangelo tra le mani, è passata inosservata, ad eccezione di qualche emittente locale. Una notizia che avrebbe meritato ben altro risalto, considerando che nella storia del nostro Paese — e quindi della lotta alla mafia — non si era mai vista la beatificazione di un magistrato. Immagini che evocano quelle di Padre Pio, anch’egli esposto al pubblico, ma solo dopo essere stato proclamato santo.
Al termine della celebrazione, monsignor Alessandro Damiano, arcivescovo di Agrigento, ha rinnovato con fermezza la scomunica della mafia dalla Chiesa. “La mafia è inconciliabile con il Vangelo”, ha dichiarato ai microfoni di AgrigentoNotizie. “Trentadue anni fa, dalla Valle dei Templi, uno vestito di bianco, alla fine della celebrazione, fece un appello potente: dico a voi, convertitevi”. E ha aggiunto: “È stato Giovanni Paolo II, quindi, ad affermare come mafia e Vangelo siano inconciliabili”. Poi, rivolgendosi a chi si proclama credente, ha sottolineato: “C’è chi si professa religioso, ma che lo dimostri anche”.
La reliquia è rimasta esposta per una settimana nella chiesa di Santa Chiara di Canicattì, per poi essere custodita in un monumento appositamente realizzato. Questo verrà riaperto in tre date simboliche: il 21 settembre, anniversario dell’uccisione di Livatino; il 3 ottobre, giorno della sua nascita; e il 10 maggio, anniversario della beatificazione.
Secondo i canoni della Chiesa, lo stato di conservazione del corpo potrebbe rappresentare un segno favorevole nel cammino verso il prossimo traguardo: la canonizzazione di Rosario Angelo Livatino.
Fonte: agrigentonotizie.it
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