Si chiede l'applicazione a Firenze di magistrati della Procura nazionale Antimafia. L'appello del Coordinamento nazionale di Associazioni e familiari di vittime di stragi e attentati
"Non possiamo consentire che, per carenza di organico o in assenza di una memoria storica dei fatti, anni di lavoro possano essere vanificati aprendo la strada a facili archiviazioni, ma soprattutto, alla luce delle sempre più evidenti connessioni tra le varie stragi, che rendono ancora più complesse le indagini, sussistendo specifiche e contingenti esigenze investigative e processuali riteniamo fondamentale l’applicazione di magistrati con specifiche esperienze e competenze professionali".
E' questo l'appello del Coordinamento nazionale di Associazioni e familiari di vittime di stragi e attentati che rilancia l'allarme dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili. Quest'ultima si è rivolta alla Procura nazionale antimafia e al presidente della Repubblica (nella sua qualità di presidente del Csm) per chiedere il potenziamento del pool della Procura di Firenze (competente non solo per la strage fiorentina ma anche per tutte le altre stragi del 1993 oltre alla strage del Rapido 904) con l’applicazione di magistrati con specifiche esperienze e competenze professionali antimafia.
Un'emergenza nata soprattutto negli ultimi mesi in particolare dopo l’uscita degli aggiunti Luca Tescaroli, ora Procuratore capo di Prato, e Luca Turco, andato in pensione. E presto anche il Procuratore capo Filippo Spiezia lascerà la Procura che ha chiesto, dopo appena un anno e tre mesi, di tornare a Eurojust.
Scrive il coordinamento: "Recentemente, il 27 maggio scorso, in occasione della Commemorazione della Strage di Via dei Georgofili, in Palazzo Vecchio a Firenze, a nome della Associazione tra I familiari delle vittime della strage, è stato evidenziato il fatto che la Procura della Repubblica di Firenze, competente non solo per la strage fiorentina ma anche per tutte le altre stragi del 1993 oltre alla strage del Rapido 904, è venuta a perdere, per quiescenza o pensionamento, quei magistrati che sono stati un punto di riferimento imprescindibile per lo sviluppo delle indagini.
Proprio in virtù di questa competenza processuale allargata di detti uffici giudiziari, nonché vista la delicatezza delle indagini da loro portate avanti, l’Associazione tra I familiari delle vittime della strage di Via dei Georgofili ha ritenuto necessario e quanto mai urgente, formalizzare una richiesta indirizzata alla Procura nazionale antimafia, Procura di Firenze e Presidente della Repubblica (quest’ultimo nella sua qualità di Presidente del CSM)".
E poi ancora, "affinché non venga vanificato il prezioso Lavoro svolto per anni dai vari titolari delle inchieste, riporta testualmente la lettera dell’Associazione di Via dei Georgofili, si chiede a Codeste Spettabili Istituzioni di voler provvedere al rafforzamento del Pool incaricato di dette indagini, anche ricorrendo, da parte della Procura nazionale Antimafia, all'applicazione di propri magistrati, in supporto e a beneficio della Procura di Firenze come già avvenuto in passato con i magistrati Dott. Grasso e Dott. Chelazzi".
Infine il Coordinamento nazionale delle Associazioni e familiari di vittime di stragi e attentati conclude: "Non possiamo che fare nostro il senso di allarme e preoccupazione espresso nella lettera sostenendo, con determinazione, la necessità che la richiesta contenuta possa essere accolta". Al momento per le bombe a Firenze, Milano e Roma sono indagati Marcello Dell’Utri, che ha già scontato una condanna a sette anni per concorso esterno alla mafia, e l’ex generale del Ros dei carabinieri Mario Mori, assolto al processo sulla cosiddetta Trattativa tra pezzi dello Stato e la mafia. Era indagato fino al giorno della sua morte anche Silvio Berlusconi. Inoltre lo scorso aprile il Gip di Firenze, Antonio Pezzuti, su richiesta della Procura ha archiviato l'inchiesta su Paolo Bellini. Proprio il Procuratore capo Spiezia nel mese di dicembre aveva dichiarato che “le inchieste sulle stragi di mafia ancora aperte saranno chiuse nel 2025“. Parole che non sono mai state del tutto chiarite e che non sono piaciute ai familiari che non vogliono solo atti burocratici, ma fatti, per una verità che non è ancora completa.
Tribunale di Firenze © Imagoeconomica
Coordinamento nazionale di Associazioni e familiari di vittime di stragi e attentati
FIRMATARI:
Paolo Bolognesi
Presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna
Salvatore Borsellino
Presidente Movimento Agende Rosse e fratello del magistrato Paolo Borsellino, ucciso nella strage di Via D’Amelio
Sergio Amato
Figlio del Giudice Mario Amato, ucciso dai NAR
Nunzia Agostino
Sorella dell’agente di polizia Nino Agostino, ucciso a Villagrazia di Carini
Flora Agostino
Sorella dell’agente di polizia Nino Agostino, ucciso a Villagrazia di Carini
Paola Caccia
Figlia del magistrato Bruno Caccia, ucciso a Torino dalla ‘Ndrangheta
Giuseppa Catalano
Sorella dell’agente di polizia Agostino Catalano ucciso nella strage di Via D’Amelio
Tommaso Catalano
Fratello dell’agente di polizia Agostino Catalano ucciso nella strage di Via D’Amelio
Daniele Gabrielli
Vicepresidente Associazione tra i Familiari delle Vittime della strage di Via dei Georgofili
Roberta Gatani
Nipote del magistrato Paolo Borsellino, ucciso nella strage di Via D’Amelio
Luana Ilardo
Figlia di Luigi Ilardo, ucciso a Catania mentre stava per entrare nel programma di protezione per i collaboratori di Giustizia
Angela Manca
Madre dell’urologo Attilio Manca, ucciso dalla mafia
Gianluca Manca
Fratello dell’urologo Attilio Manca, ucciso dalla mafia
Rosaria Manzo
Presidente Associazione Familiari Vittime della strage del Rapido 904
Manlio Milani
Presidente Associazione Familiari Vittime della strage di Piazza della Loggia
Brizio Montinaro
Fratello dell’agente di polizia Antonio Montinaro, ucciso nella strage di Capaci
Donata Montinaro
Sorella dell’agente di polizia Antonio Montinaro, ucciso nella strage di Capaci
Nino Morana
Nipote dell’agente di polizia Nino Agostino, ucciso a Villagrazia di Carini
Stefano Mormile
Fratello dell’educatore carcerario Umberto Mormile, ucciso dalla ‘Ndrangheta
Nunzia Mormile
Sorella dell’educatore carcerario Umberto Mormile, ucciso dalla 'Ndrangheta
Federico Sinicato
Presidente Associazione Familiari Vittime della strage di Piazza Fontana
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