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"Come c'erano magistrati che sapevano di morire oggi ci sono giornalisti a Gaza che sanno che moriranno. Però dicono: 'E' più importante la mia missione, diffondere una verità sperando che qualcuno la raccolga, piuttosto che la mia stessa vita'. Esattamente l'esempio di Borsellino". E' un esempio calzante quello di Alessandro Di Battista reporter, attivista ed esponente dell’Ass. Schierarsi, che nei giorni scorsi ha organizzato l'evento “Schierarsi - Dalla parte della legalità, dalla parte della giustizia” con la partecipazione dei magistrati Nino Di Matteo, e Nicola Gratteri
"La mafia uccide il silenzio pure - ha proseguito Di Battista - Ecco Israele uccide e il silenzio pure. Il nazionalsionismo e il silenzio pure. E' esattamente la stessa identica cosa. Io sono diventato molto amico di Wael Al-Dahdouh, un giornalista veramente con la G maiuscola di Al Jazeera al quale lo Stato genocida e terrorista di Israele ha sterminato la famiglia. Lui mi dice sempre di non smettere mai di parlare di Palestina". 
Successivamente Di Battista ha anche espresso alcune considerazioni su ciò che sta avvenendo in Commissione Parlamentare antimafia: "E' evidente la ricerca delle verità comode. Le cose che funzionano. Occupiamoci di quell'unico aspetto che è comodo rispetto le stragi di mafia così evitiamo di fare collegamenti importanti. Occupiamoci degli appalti perché è meno politicamente pericoloso rispetto che collegare tutte le stragi. Esattamente il meccanismo che viene utilizzato da una parte consistente del sistema mediatico e politica rispetto alla strage di Gaza quando pensano che la responsabilità principale ce l'abbia Netanyahu. Come dire è colpa di Netanyahu. Lui è uno dei responsabili, non l'unico. E' molto comodo pensare che lui è un pazzo criminale". Secondo Di Battista si dimentica che ciò che viene a Gaza "è l'obiettivo da decenni, da ben prima che arrivasse al potere Netanyahu. Così oggi fare determinati collegamenti e comprendere che il nazionalsionismo è una dottrina pericolosa come il nazismo è molto più politicamente scorretto che dire Netanyahu è il responsabile e basta. Quindi oggi capire di nuovo tutti i collegamenti tra le stragi di mafia, il perché della strategia stragista, la complicità dei servizi segreti e degli apparati dello Stato in quella stagione, è molto più scorretto politicamente, molto più pericoloso per il sistema istituzionale, perché magari uscirebbero fuori responsabilità di politici, alcuni vivi e anziani ed altri morti, che per adesso l'hanno sfangata. Perché ancora tanti cittadini non hanno capito anche il loro ruolo. Quantomeno la loro complicità”.

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