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Il senatore del M5S al corteo antimafia a Palermo: “Per il sistema di potere di questo paese non si può consentire la verità

“L’archiviazione della pista nera sulla strage di Capaci? E’ avvenuta l’anno scorso e hanno dato la notizia solo questi giorni. Nel frattempo sono stati acquisiti nuovi documenti che in quella richiesta di archiviazione non erano stati presi in considerazione”. A dirlo è il senatore Roberto Scarpinato (M5S), già procuratore generale di Palermo, intervistato da ANTIMAFIADuemila lungo il corteo organizzato per ricordare la strage di Capaci. “Sono indagini difficili che naturalmente possono portare a risultati se c’è un coordinamento delle indagini tra la procura di Caltanissetta, la procura di Firenze e la procura Nazionale Antimafia ma che trovano fortissime resistenze culturali - ha spiegato - e anche una resistenza dell’attuale maggioranza politica che non vuole assolutamente che certi tasti siano toccati”. “Abbiamo esponenti politici come Gasparri che bacchetta pubblicamente chiunque osi fare indagini in quelle direzioni e stabilisce lui quali sono le indagini da fare e quelle da non fare. Un’anticipazione dei tempi che ci aspettano appena faranno questa riforma della magistratura che separerà le carriere e sottoporrà il magistrato al potere politico”. L’ex magistrato ha commentato anche l’iniziativa di memoria della mattina di ieri a Palazzo Jung. Presenti esponenti del governo e alcuni dei familiari di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Un’iniziativa nella quale, tra i vari interventi, la grande assente è stata la richiesta di verità sulla strage di Capaci e sulle altre stragi di mafia. “Mi sembra assolutamente coerente. Per il sistema di potere di questo paese non si può consentire la verità. Tutto quello che riguarda la storia delle stragi è qualcosa che chiama in causa mandanti, complici eccellenti e depistatori che hanno fatto parte del sistema di potere italiano e quindi questa verità è troppo scottante. Ci dobbiamo bere la storia che tutto questo è solo opera di brutti, sporchi e cattivi”.

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