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L’autista del giudice Chinnici sul minuto di silenzio anticipato in via Notarbartolo: "Nel suo Dna non c’è nulla del fratello"

Giovanni Falcone deve unire, non dividere. Quando ho sentito i ragazzi arrivare da in fondo a via Notarbartolo, mi aspettavo che la signora Maria Falcone e il senatore Pietro Grasso li attendessero e che rispettassero l’orario previsto per onorare i morti di quella tragica giornata di trentatré anni fa”. A parlare è Giovanni Paparcuri, autista del giudice RoccoChinnici ed ex curatore del “bunkerino” di GiovanniFalcone e PaoloBorsellino, il museo dedicato ai due magistrati all’interno del Tribunale di Palermo. Presente all’Albero Falcone per le commemorazioni della strage di Capaci, Paparcuri ha commentato ai microfoni di ANTIMAFIADuemila la polemica scoppiata ieri pomeriggio, in seguito all’anticipo del minuto di silenzio in via Notarbartolo. Una decisione che ha impedito ai partecipanti del corteo organizzato da giovani e lavoratori di prendervi parte. “Come ladri, come persone che non possono avvicinarsi al pensiero del dottor Falcone, hanno anticipato in fretta e furia il minuto di silenzio”, ha dichiarato con amarezza. Secondo gli organizzatori del corteo, e diversi cittadini presenti, l’anticipo sarebbe stato voluto dalla Fondazione Falcone per evitare che gli esponenti istituzionali presenti sul palco venissero contestati dal corteo, che denunciava la “passerella politica” in corso. “Questa sarà l’ultima volta che vengo in via Notarbartolo”, ha annunciato Paparcuri. “La signora Falcone non ha alcun diritto né monopolio su questa strada. È solo la sorella del dottor Falcone, ma nel suo DNA non c’è nulla di lui. Perché Giovanni Falcone, una cosa del genere, non l’avrebbe mai fatta. È stato davvero vergognoso”.

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