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"L'anniversario della Strage di Capaci nel 2025 si celebra in un pessimo clima, in un contesto di normalizzazione e talvolta di vuota retorica, da Palermo a Roma. Questo è l'anno in cui in commissione Antimafia, e non solo lì, alcuni vogliono scrivere una verità di comodo sulle Stragi del 1992-93 e una ricostruzione storica all'insegna delle omissioni sulle responsabilità più scomode e inconfessabili. Chi prova a fare piena luce, partendo dai tanti e forti riscontri giudiziari acquisiti, per scoprire i complici e i mandanti occulti, viene colpito dal fuoco incrociato delle macchine del fango e delle estromissioni istituzionali portate avanti a colpi di maggioranza". Lo affermano i rappresentanti del M5S nelle commissioni Giustizia della Camera e del Senato e nella commissione Antimafia Stefania Ascari, Anna Bilotti, Federico Cafiero de Raho, Valentina D'Orso, Carla Giuliano, Michele Gubitosa, Ada Lopreiato, Luigi Nave e Roberto Scarpinato. "Allo stesso tempo - aggiungono - gli interventi normativi del centrodestra smantellano gli strumenti di contrasto al crimine organizzato che nel nostro presente ha anche il volto dei comitati d'affari. Si arriva al punto che le norme per l'impunità vengono scritte con tanta foga ideologica da fare un favore persino ai latitanti, che potrebbero beneficiare dell'assurdo limite dei 45 giorni per le intercettazioni. In questo contesto sconcertante, il ricordo retorico di Falcone da parte di chi oggi tradisce il suo esempio è grave quanto il comportamento di chi lo denigrava da vivo per poi piangerlo da morto. Chi oggi lo celebra mentre prova a far sparire ogni pista di indagine sulle Stragi 1992-93 che porta a pezzi infedeli dello Stato, dovrebbe ricordare le ‘menti raffinatissime’ additate da Falcone e il lavoro con cui tento' di alzare il velo sui moventi politici che si nascondevano dietro i delitti eccellenti di Mattarella e La Torre".

Foto © Shobha

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