L'intervista al direttore di ANTIMAFIADuemila del collettivo "Casa Giovani del Sole"
Una denuncia del sistema di potere italiano, con un focus sulla Commissione Parlamentare Antimafia presieduta da Chiara Colosimo e sul tentativo di riscrivere la storia delle stragi mafiose degli anni ’90. È questo in estrema sintesi il contenuto dell'intervista al direttore di ANTIMAFIADuemila Giorgio Bongiovanni da parte del collettivo "Casa Giovani del Sole".
Sono tempi bui per lo Stato italiano il cui governo è di stampo “fascista, camuffato da democrazia": un punto della storia che è stato costruito anche con le stragi degli anni del passato. A supporto di questa tesi, cita le “57 pagine di prove tecniche, non opinioni di fede” presentate dal senatore Roberto Scarpinato, che dimostrerebbero la presenza di “elementi fascisti che giravano intorno, addirittura che hanno partecipato” alle stragi.
La commissione antimafia presieduta da Chiara Colosimo sta ignorando del tutto questa parte della storia nella sua attività di indagine in merito alle stragi del 1992 - '94.
D'altronde “la signora Colosimo viene fotografata in atteggiamenti intimi, cioè quasi abbracciata, con uno stragista, un assassino criminale che si chiama Ciavardini”.
Oggi, il governo usa “lo strumento della querela o della derisione” per silenziare i critici, come nel caso della querela di Colosimo contro il giornalista Saverio Lodato.
Oppure come nel caso in cui l'ex ufficiale del Ros Giuseppe De Donno - chiamato a deporre in commissione antimafia con Mario Mori - ha "ridicolizzato" il direttore di questo giornale dicendo "che c'è un giornalista, che si chiama Giorgio Bongiovanni che dichiara di vedere la Madonna e di avere le stimmate" e che "sostiene i magistrati come Nino Di Matteo, Roberto Scarpinato"; nel mentre "la signora Colosimo sorride".
Sempre in merito alla commissione antimafia Bongiovanni ha detto che “sia nata con un obiettivo preciso: cancellare la storia delle stragi, cioè cambiarla, non cancellarla, non si può cancellare, cambiarla, deformarla, riscriverla su fatti meramente marginali”. Si riferisce in particolare alle stragi di Capaci, Via d’Amelio e alle cosiddette “stragi del continente” tra il 1992 e il 1994, che contano “sette attentati”. Secondo l’autore, questa riscrittura si concentra su aspetti secondari, come gli appalti, per distogliere l’attenzione dai veri moventi. Sostiene che la teoria secondo cui “Borsellino, avendo scoperto chi prendeva le tangenti degli appalti, mafia e politici, è stato assassinato per quello” sia sostenuta dal generale Mori e dal colonnello De Donno, e che la presidente Colosimo si dedichi esclusivamente a questa narrazione.
Il sistema della magistratura
Bongiovanni ha affermato che “molti magistrati sono appartenenti al sistema”, descrivendo un “coacervo di interessi tra politica, magistratura, associazioni segrete più o meno legali come le massonerie e la politica”. Ha criticato anche i magistrati di Caltanissetta, definiti “bravissimi ma legati alla politica”, che seguirebbero le direttive della Commissione Antimafia e del ministro Nordio, il quale vorrebbe “magistrati sottomessi ai desiderati del governo”; ha citato l’indagine sull'ex magistrato Gioacchino Natoli, che considera innocente.
"Il nostro giornale - ha detto - ha il coraggio obiettivamente di difendere l'operato di alcuni magistrati, ci permettiamo anche il diritto di critica per altri magistrati che dal nostro punto di vista, non voglio dire sbagliano, però tralasciano secondo noi indagini da esplorare piste più importanti di quelle che intraprendono". "Siccome io sono un complottista penso che dietro c'è una regia, non della mafia ovviamente ci mancherebbe, una regia del sistema di potere perché la magistratura è un sistema di potere anch'esso all'interno del quale ci sono uomini giusti e anche uomini meno giusti e addirittura corrotti, eticamente".
La mafia oggi e il sistema di potere mondiale
Durante il suo intervento Bongiovanni ha parlato con i giovani anche della natura delle organizzazioni mafiose: "La mafia non è Cosa nostra e basta", "le organizzazioni criminali del mondo collaborano con poteri fortissimi nel mondo economico; perché questi ultimi sono delle organizzazioni legali sulla carta ma criminali e feroci nei fatti. Il genocidio di Gaza è posto in essere da un'organizzazione criminale, quella dei sionisti, che sono al governo".
"La mafia è legata al sistema di potere mondiale così come la Cina è legata al governo degli Stati Uniti per via dei soldi, dei dollari, dei b.o.t (i titoli di Stato americani, ndr). Il 30% del debito pubblico statunitense è in mano ai cinesi. Quindi si odiano, si ammazzano, da un lato, ma devono comunque convivere. Anche noi dobbiamo 'convivere' con la mafia, per citare un ministro della Lega famosissimo. Ci dobbiamo convivere per ragioni economiche, storiche e anche per ragioni politiche". L’Italia è ricattata dagli Stati Uniti, i quali “hanno partecipato a tutte le stragi del nostro paese, sono coautori delle stragi”. Questo ricatto impedisce una politica autonoma rendendo impossibile un'effettiva indipendenza del nostro Paese. Il giornalista ha criticato anche l'estensione della NATO, definita un’organizzazione a cui “diamo miliardi, siamo dei pagliacci”.
La critica più aspra è riservata al sistema globale, che l’autore considera dominato da élite economiche e criminali: “La politica non esiste, la politica è un teatro dove ci sono degli attori pagati per recitare un film”. Particolarmente accesa è la condanna di Israele, ritenuto intoccabile perché “i padroni assoluti di questo commercio - diamanti e oro - sono gli ebrei sionisti”. In conclusione Bongiovanni ha previsto una crisi economica fino al 2027-2028, con il rischio di una terza guerra mondiale o una tregua temporanea.
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