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Alle 19:13 di oggi, 8 maggio 2025, il cardinale protodiacono Dominique Mamberti ha pronunciato dalla Loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro le parole tanto attese: “Annuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam!”. Il 267° Pontefice della Chiesa Cattolica è Robert Francis Prevost, cardinale statunitense, che ha scelto il nome di Leone XIV. Per la prima volta nella storia, un americano guiderà la Chiesa universale, un evento che ha già suscitato entusiasmo e reazioni in tutto il mondo.


Un Conclave da record: eletto al quarto scrutinio

Il conclave che ha portato all’elezione di Papa Leone XIV è stato uno dei più brevi degli ultimi 150 anni. Iniziato il 7 maggio, si è concluso dopo appena quattro scrutini, nella seconda giornata, alle 18:08 di oggi. La fumata bianca, apparsa alle 18:08 dal comignolo della Cappella Sistina, ha scatenato l’esultanza di oltre 45.000 fedeli già presenti in Piazza San Pietro, un numero che è rapidamente cresciuto fino a superare le 150.000 persone in attesa del primo affaccio del nuovo Pontefice. "Una fumata bianca così rapida è un segno chiaro dell’unità della Chiesa”, ha commentato il cardinale Giuseppe Versaldi in sala stampa vaticana. Rispetto all’elezione di Papa Francesco nel 2013, che richiese cinque scrutini, o a quella di Benedetto XVI nel 2005, anch’essa al quarto scrutinio, il conclave del 2025 si è distinto per la straordinaria compattezza dei 120 cardinali elettori, nonostante il loro numero record.





Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, Illinois, Robert Francis Prevost, 69 anni, appartiene all’Ordine di Sant’Agostino. La sua carriera ecclesiastica è iniziata ufficialmente nel 1977, quando è entrato nel noviziato agostiniano nella Provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio a Saint Louis, Missouri. Ha emesso i voti solenni il 29 agosto 1981 e si è formato presso la Catholic Theological Union di Chicago, dove ha conseguito una laurea in Teologia. Ordinato sacerdote, Prevost ha speso gran parte della sua vita in missione in Perù, dove ha operato per oltre quattro decenni, acquisendo anche la cittadinanza peruviana. È stato vescovo di Chiclayo e, successivamente, prefetto del Dicastero per i Vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina. Il 6 febbraio 2025, Papa Francesco lo aveva promosso all’Ordine dei Vescovi, assegnandogli il titolo della Chiesa Suburbicaria di Albano. La scelta del nome Leone XIV richiama immediatamente il suo predecessore omonimo, Leone XIII (1878-1903), autore della storica enciclica Rerum Novarum (1891), che segnò l’ingresso della Chiesa nella moderna dottrina sociale. Soprannominato il “Papa sociale” e il “Papa dei lavoratori”, Leone XIII è ricordato per il suo impegno nel promuovere la giustizia sociale e i diritti dei lavoratori. Gli osservatori vaticani vedono nella scelta del nome un indizio dell’orientamento che il nuovo Pontefice potrebbe imprimere al suo pontificato, con un’attenzione particolare alle questioni sociali e alla pace globale.




Le Prime Parole: “La pace sia con tutti voi”

Affacciandosi dalla Loggia delle Benedizioni, vestito con mozzetta e rocchetto, Papa Leone XIV ha pronunciato le sue prime parole in italiano e spagnolo, lingue che riflettono la sua esperienza pastorale tra Stati Uniti e America Latina. “La pace sia con tutti voi”, ha dichiarato, ripetendo più volte la parola “pace” e rendendo omaggio al suo predecessore, Papa Francesco, scomparso il 21 aprile 2025. Il messaggio di pace, unito al richiamo alla figura di Leone XIII, suggerisce un pontificato che potrebbe concentrarsi su temi come la giustizia sociale, il dialogo interreligioso e la lotta alle disuguaglianze, in un mondo segnato da crisi climatiche, conflitti e polarizzazioni. “Andiamo avanti senza paura, uniti mano nella mano con Dio e tra noi. Siamo discepoli di Cristo, che ci precede, il mondo ha bisogno della sua luce, ci aiuti a costruire ponti con dialogo e l’incontro, unendoci per essere un popolo sempre in pace”, ha osservato. Robert Francis Prevost non è solo il primo Papa nordamericano ma anche il primo Pontefice ad aver letto un discorso scritto. Prima di lui, infatti, i Pontefici erano soliti tenere il primo discorso dalla Loggia del palazzo apostolico semplicemente a braccio.  “Alla Chiesa di Roma un saluto speciale: dobbiamo cercare insieme di essere una chiesa missionaria, che costruisce ponti e dialogo, sempre aperta a ricevere tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità e della nostra vicinanza. Vogliamo essere una chiesa che cerca sempre la pace".




“Vogliamo essere una Chiesa sinodale vicina a coloro che soffrono. Oggi, il giorno della supplica alla Madonna di Pompei nostra Madre Maria vuole sempre camminare con noi, stare vicino. Vorrei pregare con voi per questa nuova missione per tutta la Chiesa. Per la pace nel mondo”. “Dio ci vuole bene, vi ama tutti, il male non prevarrà”. Lo ha osservato papa Prevost affacciandosi dalla loggia delle benedizioni. “Andiamo avanti senza paura, uniti mano nella mano con Dio e tra noi. Siamo discepoli di Cristo, che ci precede, il mondo ha bisogno della sua luce, ci aiuti a costruire ponti con dialogo e l’incontro, unendoci per essere un popolo sempre in pace”.


Reazioni Internazionali: entusiasmo negli USA, speranza in America Latina

L’elezione di un Papa statunitense ha generato un’ondata di entusiasmo negli Stati Uniti. Il presidente Donald Trump ha immediatamente condiviso un messaggio sul suo social Truth: “Congratulazioni al Cardinale Robert Francis Prevost, appena nominato Papa. È un grande onore sapere che è il primo Papa americano. Non vedo l’ora di incontrare Papa Leone XIV. Sarà un momento davvero significativo!”. I principali media americani, come CNN, The New York Times e The Washington Post, hanno aperto i loro siti con titoli come “Il primo Papa americano”, mentre il britannico The Guardian ha sottolineato: “Abbiamo un Papa americano”. Anche in America Latina, dove Prevost ha vissuto per decenni, le reazioni sono state calorose. Il presidente colombiano Gustavo Petro ha evidenziato le radici multiculturali del nuovo Papa, di origini spagnole e francesi, e il suo lungo servizio in Perù: “Speriamo che ci aiuti a costruire la grande forza dell’umanità che difende la vita e sconfigge l’avidità che ha provocato la crisi climatica”. Il presidente ecuadoriano Daniel Noboa ha scritto su X: “Accogliamo Papa Leone XIV con speranza nel cuore. Che la sua parola unisca, consoli e guidi milioni di persone”.


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In Europa, il premier spagnolo Pedro Sánchez ha espresso il suo augurio: “Che il suo pontificato contribuisca a rafforzare il dialogo e la difesa dei diritti umani in un mondo che ha bisogno di speranza e unità”.


Un afflusso record in Piazza San Pietro

L’annuncio della fumata bianca ha scatenato un afflusso straordinario di fedeli verso il Vaticano. In meno di un’ora, oltre 150.000 persone si sono riversate nell’area di Piazza San Pietro, costringendo le autorità a rimodulare il dispositivo di sicurezza. Nuovi varchi periferici sono stati aperti, specialmente all’incrocio tra Piazza Risorgimento e Borgo Angelico, per gestire l’ingresso e il deflusso in sicurezza. L’atmosfera in piazza era carica di emozione: canti, cori e grida di “Viva il Papa!” hanno accompagnato l’attesa dell’Habemus Papam. Quando il nome di Leone XIV è stato annunciato, un boato di gioia ha scosso la folla, che ha acclamato il nuovo Pontefice con entusiasmo. Alla fine la prima preghiera di Papa Prevost è stata “per la pace del mondo“. Ha ricordato che oggi è la Madonna di Pompei e ha recitato una Ave Maria con i fedeli in Piazza San Pietro.

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